Covid

Gimbe: “Seconda settimana consecutiva di nella discesa dei nuovi casi”. Il monitoraggio indipendente

In Italia, per la seconda settimana consecutiva, prosegue la discesa dei nuovi casi di Covid-19, con un calo del 25% rispetto ai 7 giorni precedenti. I nuovi contagi dal 20 al 26 luglio 2022 sono stati 473.820, a fronte dei 631.693 della settimana precedente. Continua, invece, ad aumentare il peso dell’ondata estiva sui decessi, che in una settimana sono stati ben 1.019, a fronte degli 823 della scorsa settimana, pari al +23,8%; mentre frena l’aumento dei ricoveri sia in area medica sia in terapia intensiva. Lo ha rilevato l’ultimo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che mostra come i nuovi contagi siano risultati in calo in tutte le Regioni. Tuttavia, in 16 Province si registrano ancora oltre 1.000 casi per 100.000 abitanti.

Stando ai dati Gimbe, negli ultimi sette giorni risultano essere in calo anche i casiattualmente positivi (1.395.433 rispetto a 1.452.941 della settimana precedente), e le persone in isolamento domiciliare (1.383.875 rispetto a 1.441.553), con un calo per entrambi i dati del 4%. Un altro dato in diminuzione è il numero dei tamponi rapidi e molecolari effettuati: dai 2.560.557 della settimana 13-19 luglio ai 2.269.242 della settimana 20-26 luglio, pari a -11,4%. Risultano, invece, essere in aumento, le reinfezioni dei guariti. Quanto alla situazione negli ospedali, per la seconda settimana consecutiva frena l’aumento dei ricoveri sia in area medica (149 ricoverati con sintomi, +1,4%) che in terapia intensiva (21 ricoveri, +5,1%) rispetto alla settimana precedente. Secondo il bilancio su sei settimane, “complessivamente i ricoveri sono più che raddoppiati in area critica (da 183 il 12 giugno a 434 il 26 luglio) e quasi triplicati in area medica (da 4.076 l’11 giugno a 11.124 il 26 luglio)”, ha riferito Gimbe. Stando ai dati Agenas, aggiornati al 24 luglio, il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 17% in area medica e del 4,4% in area critica. “In lieve riduzione gli ingressi in terapia intensiva con una media a 7 giorni di 44 ingressi al giorno rispetto ai 49 della settimana precedente”, ha commentato Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione. Quanto all’andamento della campagna vaccinale, il report Gimbe segnala un aumento delle somministrazioni delle quarte dosi di vaccino, con 51.815 somministrazioni quotidiane rispetto alle 44.169 della scorsa settimana (+17,3%) “ma la campagna non decolla” e le cifre sono “ancora molto lontane dal target delle 100mila al giorno fissato dalle linee di indirizzo dell’unità per il completamento della campagna vaccinale”.
Al 27 luglio, risultano somministrate 2.139.397 quarte dosi.
“Al 27 luglio, considerando over 60 e fragili si contano 896 mila non vaccinati, 1,94 milioni senza la terza dose, 14,4 milioni senza quarta dose”, ha riferito il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta. Sono, inoltre, sempre ferme le percentuali di chi ha ricevuto almeno una dose di vaccino (88,1% della platea) e di chi ha completato il ciclo vaccinale (86,6% della platea). Al momento, sono 6,84 milioni i non vaccinati, di cui 2,17 milioni di guariti protetti solo temporaneamente. Sono, invece, 7,76 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la terza dose, di cui 2,71 milioni di guariti che non possono riceverla nell’immediato. “Mentre la discesa dei nuovi casi prosegue sostenuta, i ricoveri in area medica e in terapia intensiva non hanno ancora raggiunto il picco e soprattutto i decessi continuano ad aumentare, documentando, indirettamente, che il numero reale di casi è molto più elevato di quelli noti alle statistiche ufficiali”, ha commentato Cartabellotta, per poi fare un appello alla politica: “No alle strumentalizzazioni della pandemia in campagna elettorale, ma predisporre subito un piano per il prossimo autunno e inverno”. Con l’arrivo dei primi freddi, ha aggiunto, “assisteremo verosimilmente ad un nuovo aumento della circolazione virale che, in assenza di investimenti sui sistemi di aerazione e ventilazione nei locali al chiuso, potrà essere ridotta solo attraverso l’utilizzo di mascherine FFP2”. In secondo luogo, ha sottolineato, “la popolazione a rischio di malattia grave è molto numerosa e aumenta man mano che ci si allontana dalla terza dose. Mentre i trattamenti antivirali rimangono sotto-utilizzati rispetto alle indicazioni”. Pertanto, “è indispensabile predisporre adesso il piano di “preparedness” per l’autunno-inverno, perché la strumentalizzazione elettorale della gestione pandemica può compromettere la salute delle persone più fragili”, ha concluso.

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