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Giornata della Memoria, Di Segni (Ucei): “La Shoah è un genocidio senza precedenti”

“La Shoah è un genocidio che non ha precedenti. Oggi denunciamo fenomeni di negazionismo e distorsione, e pensiamo che anche i giovanissimi devono essere in grado di arginare questi fenomeni. L’impegno scolastico deve essere rafforzato non solo per far conoscere la Shoah ma anche per introiettare concetti di educazione civica e interesse verso chi pratica una fede diversa dalla propria. Se questi imperativi di assunzione di responsabilità per il futuro saranno assolti con coerenza, allora potremmo dare una risposta dignitosa a quel milione e mezzo di bambini che sognavano di diventare adulti e che ci ascoltano dall’alto. Dobbiamo promettere quel ‘mai più’ e saperlo vivere”.  La presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), Noemi Di Segni, è intervenuta così nella cerimonia di celebrazione del Giorno della Memoria, in corso questa mattina a Roma al Palazzo dell’Istruzione. Rivolgendosi ai giovani in sala, Di Segni li ha invitati a immaginare la presenza anche “degli ebrei che vivono in Italia, gli sterminati, i mai nati, i sopravvissuti: in loro nome non dobbiamo tacere e continuare nel nostro impegno di memoria. Dobbiamo ribadire con forza alcune verità, non dimenticare. E mi rivolgo in particolare a voi ragazzi. Perché la Shoah non è solo racconto della parte ebraica: è anche la vostra storia, di tutta l’Italia. E tocca la responsabilità di ciascuno di noi”. “Questo giorno oltre che memoria storica è esperienza di bruciante attualità: sistema di comunicazione alle masse, educazione scolastica, scienza e legislazione sono stati i pilastri della persecuzione per poi realizzare il disegno di sterminio del nazifascismo- ha spiegato Di Segni- La propaganda antiebraica ha stordito le coscienze, rendendo tutto accettabile e ragionevole, anche le frasi e i discorsi più vuoti di senso. Il nemico è stato inventato”. “Decreti leggi e sentenze hanno legittimato ogni agire. Un principio di legalità che tracciava il profilo del nemico, avviando dal 38 la persecuzione attraverso divieti ed esclusione. E se lo dice la legge, allora è verità: ed è giusto discriminare, perseguitare, sterminare- ha detto ancora la presidente dell’Ucei- La scienza con le sue migliori menti ha elaborato ogni aspetto dello sterminio, ponendosi al servizio del progetto politico. Dalla teoria della razza al sistema della fabbrica a gas. E se la discriminazione insegnata in ambito scolastico e la sua diversità è spiegata sul libro, allora è verità, è giusto odiare. Gli scienziati ebrei intanto venivano radiati dagli albi, qualcuno è fuggito, come la mia pro zia Noemi”, ha raccontato Di Segni. Oggi i fenomeni che generano odio e violenza si presentano nelle nostre vite quotidiane con forme diverse, forse più subdole, ma i pregiudizi che ne sono alla base sono sempre gli stessi. La virulenza del web, l’anonimato, l’appiattimento sulle menzogne, generano verità che poi generano violenza. Chi può delimitare questo odio? La Legislazione ha dei vulnus che vanno affrontati, capendo che così la legittimazione dell’odio è ancora facile”. Lo ha detto la presidente presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), Noemi Di Segni, intervenendo al ministero dell’Istruzione in occasione delle celebrazioni per la Giornata della Memoria. 

“Mi riferisco all’apologia del fascismo, alla vendita di oggetti che evocano simboli del nazi fascismo, al negazionismo. Non possiamo continuare a pensare che la libertà di pensiero si sostanzi anche nelle espressioni di odio; che la libertà di manifestazione si sostanzi nelle cerimonie nostalgiche a Predappio; che la libertà di stampa si sostanzi nella pubblicazione online e in edicola del Mein Kampf- ha spiegato Di Segni- Questi sono abusi delle libertà costituzionali, affermate invece per far recuperare alla Repubblica la dignità di quell’Italia capace di riconoscere diritti e valori”. “Oggi la comunità dei medici e degli scienziati subisce un processo alle verità: negazionismo e distorsione. Ma sulla base di quale ragione la verità di chi non ha studiato può prevalere?- ha aggiunto ancora Di Segni: è la ragione dell’insicurezza, che genera prevaricazione, violenza e ancora una volta odio anti ebraico”. Segni infine esprime “Profonda riconoscenza al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la sua attenta e partecipe vicinanza alle comunità ebraiche, alle tematiche della memoria e per tutto quanto ha fatto per il Paese durante il suo mandato”.

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