Roma Capitale

Lazio, Agenzia Dogane scopre frode da 5mln in prodotti petroliferi

Una frode nel settore dei prodotti petroliferi per circa 5milioni di euro è stata scoperta da funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli di Roma a conclusione di due verifiche nei confronti di società con sede legale non presidiata nel Comune di Roma. I funzionari hanno accertato molteplici evasioni d’imposta, consentendo così di contrastare le frodi nel settore dei carburanti e dei prodotti energetici. Nei mesi passati, una delle due società aveva presentato all’Ufficio istanza per ottenere l’autorizzazione a stoccare prodotti energetici presso depositi fiscali o destinatari registrati in qualità di trader, figura che, negli ultimi anni, è stata al centro di molteplici frodi. Il Reparto Antifrode, appena avuta comunicazione della presentazione dell’istanza, ha iniziato l’attività di analisi sul soggetto, riscontrando talune anomalie, tra le quali la presenza di una sede legale non presidiata. L’altra società invece era stata autorizzata a svolgere l’attività di trader negli anni precedenti da un diverso ufficio doganale ma, probabilmente, al fine di eludere i controlli, aveva operato lo spostamento della sede legale nel Comune di Roma. In proposito, il legislatore, al fine di prevenire e contrastare l’evasione fiscale ed i fenomeni fraudolenti nel settore dei prodotti energetici, ha recentemente introdotto una serie di obblighi mirati al presidio digitale delle transazioni di filiera; in particolare è stato disposto l’obbligo di identificare e di autorizzare tali soggetti. Grazie ai consolidati rapporti dell’Ufficio delle Dogane di Roma1 con l’Ufficio Controlli della Direzione Regionale Lazio dell’Agenzia delle Entrate, si è riusciti in breve tempo a recuperare le fatture elettroniche emesse e ricevute dalla società istante appurando che, a fronte di tali movimentazioni, le società non avevano adempiuto gli oneri dichiarativi, né effettuato i relativi versamenti d’imposta. La complessa operazione ha permesso l’interruzione delle attività fraudolente e l’accertamento di imposte evase per 5 milioni di euro; infatti, una autorizzazione è stata sospesa ed un’altra negata, evitando che successive attività fraudolente assumessero maggiori dimensioni. La Procura della Repubblica di Roma è stata informata per procedere per dichiarazione infedele, dichiarazione omessa nonché per l’occultamento delle scritture contabili .

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