Esteri

L’Ue cambia rotta, i Trattati possono essere modificati, ma 13 Stati membri non sono d’accordo

L’Unione Europea cambia rotta. Con una risoluzione approvata a Strasburgo con 355 voti favorevoli, 154 contrari e 48 astensioni, la plenaria del Parlamento europeo ha sottoposto al Consiglio Ue una proposta di modifica dei Trattati dell’Unione per accrescerne le competenze in diversi settori (salute, energia, politiche sociali ed economiche), ottenere il conferimento del potere di iniziativa legislativa, rafforzare la procedura di protezione dei valori fondamentali dell’Ue nei confronti degli Stati membri che rischiano di violarli.  In più, l’Assemblea propone due modifiche di articoli specifici del Trattato sull’Unione europea, al fine di consentire che le decisioni sulle sanzioni economiche verso paesi terzi siano adottate a maggioranza qualificata e non più all’unanimità in Consiglio, e che si abbandoni l’unanimità anche per l’attivazione delle cosiddette “clausole passerella”.  La richiesta è che queste clausole, che permettono di passare al regime della maggioranza qualificata in tutti i settori (tranne la Difesa) in cui il Trattato prevede che le decisioni siano unanimi, possano essere adottate a maggioranza qualificata rafforzata (72% degli Stati membri rappresentanti almeno il 65% della popolazione Ue).

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