Primo piano

Pasqua, Federconsumatori: costi prodotti tipici in aumento del 4%

Anche quest’anno gli italiani trascorreranno la Pasqua a casa: tutta Italia, nei giorni 3, 4 e 5 Aprile sarà in lockdown. Misure necessarie per affrontare e superare la pandemia in corso da ormai oltre un anno. Come quella appena trascorsa, quindi, anche questa Pasqua sarà all’insegna della tradizione e del fai da te, anche se con meno entusiasmo e fantasia rispetto allo scorso anno, quando le famiglie erano convinte che sarebbe stata solo un’eccezione. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha monitorato le abitudini delle famiglie in tale occasione ed i costi relativi ai prodotti caratteristici. Dallo studio emerge un andamento piuttosto differenziato dei prezzi, a seconda dei prodotti e del canale di vendita. Complessivamente, nei negozi fisici e nei supermercati i prezzi risultano aumentare mediamente del +4%. I settori che segnano gli aumenti maggiori sono quello della carne (+9%) e delle colombe (+7%). Invariati i costi degli stampi per uova di cioccolata fatte in casa, che lo scorso anno invece avevano conosciuto un boom del +12%. Anche quest’anno gli aumenti più elevati si avranno per l’acquisto dei prodotti tradizionali sulle piattaforme online: una colomba normale online costa 16,80 Euro, a fronte dei 9,96 Euro di una buona colomba classica presso un negozio o un supermercato (con un aggravio del +69%). Lo stesso vale per le uova di Pasqua, vendute online con rincari di oltre il 28% rispetto al prezzo applicato al negozio. Anche alla luce di questi sovrapprezzi sono meno, rispetto allo scorso anno, le famiglie che effettueranno online l’acquisto di tali prodotti, con una diminuzione in media del 32%. Per quanto riguarda le modalità con cui gli italiani si apprestano a festeggiare la Pasqua, infine, si rileva che appena 1/3 delle famiglie festeggerà approfittando della possibilità di estendere il proprio nucleo familiare per i pranzi di Pasqua e Pasquetta. La maggior parte delle famiglie festeggerà in formazione ridotta, preparando da sé le pietanze che saranno servite: nonostante sarà possibile ricorrere al cibo da asporto, solo 1 famiglia su 10 opterà per tale soluzione. Un andamento su cui incidono diversi fattori, in primis la preoccupazione per la salute della propria famiglia e per le conseguenze economiche che la pandemia sta causando. Alla luce di tali previsioni appare evidente la necessità e l’urgenza di incrementare gli sforzi per la campagna vaccinale, per dar modo al Paese di lasciarsi alle spalle l’emergenza sanitaria e gli effetti drammatici che sta determinando sul tessuto economico e sociale. 

Related posts

Turismo, Garavaglia: “Verso totale riapertura. Occasione che dobbiamo cogliere”

Redazione Ore 12

Restart: l’Italia riparte dei piccoli borghi e comuni

Redazione Ore 12

L’estrema destra extraparlamentare cerca di strumentalizzare la manifestazione “Io Apro”

Redazione Ore 12