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Rete ferroviaria italiana punta all’eliminazione totale dei passaggi a livello

Passaggio a livello, croce e delizia (in quanto a sicurezza) soprattutto degli automobilisti di un tempo, quando il “muoversi” aveva i propri tempi definiti, il traffico era caratterizzato in genere di “ritmi prevedibili” e la “fretta” non era certo nevrotica e generalizzata come nei giorni nostri. Il passaggio a livello suscitava in tutti un fascino particolare, preceduto dalla classica obliqua Croce di Sant’Andrea e dal caratteristico segnale a triangolo di pericolo con la barriera in bella vista sul suo fondo bianco. E l’attesa del passaggio del treno rappresentava per non pochi un piacevole diversivoche distoglieva le menti dalle fatiche del viaggio in automobile.
PL, ovvero l’intersezione di una strada ferrata con una cosiddetta “carrozzabile” quando queste si trovano alla stessa quota, realizzata in modo tale da permettere, ovviamente non in contemporanea, sia il passaggio dei veicoli stradali che dei treni. Denominati appunto PL possono essere “senza barriere” (incustoditi) o con sbarre movibili che vengono abbassate in prossimità del passaggio dei convogli ferroviari per impedire momentaneamente un disastro nell’attraversamento dei veicoli gommati
Con lo sviluppo della motorizzazione, sin dal dopoguerra l’istituzione dei passaggi a livello, sia in Italia che nel resto dell’Europa, ha conosciuto un progressivo inarrestabile declino. Sovrappassi e sottopassi ne hanno il più delle volte decretato la fine, almeno sulle “arterie” più importanti e trafficate. Negli altri casi si è proceduto con l’installazione di sempre più aggiornati sistemi di segnalazione e sbarramento, con l’obiettivo agognato, ma non sempre realizzabile, della loro totale soppressione.
Prosegue così senza sosta il piano di interventi per l’eliminazione dei passaggi a livello su tutto il territorio nazionale. Il numero degli incroci fra strada e ferrovia infatti è da anni in costante diminuzione. Ad oggi, come riporta FSNews, la Testata Giornalistica online del Gruppo Ferrovie dello Stato, se ne contano 4.250, di cui 503 in consegna a privati (dato al 31 dicembre 2020), 63 in meno rispetto allo scorso anno. Il raffronto con i dati relativi a venti e dieci anni fa ben evidenzia l’impegno di Rete Ferroviaria Italiana e del Gruppo FS Italiane per rendere più sicure circolazione ferroviaria e stradale. Rispetto all’anno 2000, quando se ne contavano circa 7.700, sono infatti quasi dimezzati (- 45%), mentre negli ultimi dieci anni la media è di 145 passaggi a livello soppressi l’anno (nel 2010 erano circa 5.700). Complessivamente, da inizio anni ‘90 sono state eliminate circa 8mila interferenze fra strada e ferrovia.
Il piano di eliminazione prosegue secondo il programma conseguente agli accordi con gli Enti proprietari delle strade e le Amministrazioni locali, anche se indubbiamente l’emergenza sanitaria ha in parte rallentato le attività, soprattutto nella prima metà dello scorso anno. Nel 2021 è prevista l’eliminazione di ulteriori 70 passaggi a livello, di cui 51 in consegna a privati, e la realizzazione di opere di viabilità alternative per un investimento di 56 milioni di euro. Inoltre, grazie ai continui investimenti in innovazione, sono in corso di installazione nuove tecnologie per mitigare gli effetti di comportamenti scorretti. Nel piano di interventi rientrano infatti anche le attività di manutenzione e di upgrade tecnologico degli strumenti di controllo che regolano i sistemi di attraversamento a raso. In particolare la tecnologia PAI-PL, in grado di rilevare la presenza di ingombri sui binari in prossimità delle barriere, preesistenti o in seguito alla chiusura del passaggio a livello, e di arrestare la circolazione ferroviaria fino alla risoluzione dell’anormalità.
È bene ricordare che tutte le nuove linee ferroviarie sono invece realizzate senza passaggi a livello. L’importanza di questi numeri viene sottolineata oggi in occasione dell’International Level Crossing Awareness Day (ILCAD), la campagna internazionale di informazione e sensibilizzazione sui passaggi a livello promossa dalla Union Internationale des Chemins de Fer (UIC), giunta alla 13a edizione. Il Gruppo FS da sempre è promotore e sostenitore di tale iniziativa, che ha come obiettivo quello di azzerare progressivamente il numero di incidenti e morti ai passaggi a livello e accrescere sempre più la sicurezza del sistema ferroviario. Il bilancio del 2020 sui binari italiani è di 14 incidenti e quattro decessi. Il numero delle vittime rimane invariato rispetto agli ultimi anni, ma in calo se raffrontato a un arco temporale di medio-lungo periodo. In leggero aumento invece l’incidentalità (+4 incidenti rispetto al 2019). Tuttavia anche qui è possibile ravvisare un generale calo del trend poiché gli incidenti sono meno della metà rispetto al 2015, quando se ne contavano 35. Numeri tutto sommato incoraggianti anche se la diminuzione del traffico ferroviario e stradale, in seguito alla pandemia da Covid-19, non ha contribuito in maniera significativa a far diminuire incidenti di automobilisti, ciclisti e pedoni ai passaggi a livello in Europa.
Cambiando stili di vita, diverse persone hanno iniziato a percorrere, per le loro mutate esigenze, strade che forse non conoscevano bene, affrontando passaggi a livello dove, la scarsa familiarità con essi, ha portato ad un aumento degli incidenti. Il numero più alto di incidenti di questo tipo si registra in Gran Bretagna. C’è pertanto il timore che con il progressivo aumentare dei treni, in previsione di un concreto ritorno alla normalità, il numero di incidenti e vittime ai passaggi a livello possa anch’esso incrementare. Bisogna riconoscere che in questo particolare momento storico, per più ragioni, le persone rischiano di essere più soggette a disturbi o a distrazioni. Mancato rispetto delle regole, fretta, distrazione e comportamenti abitudinari errati restano ancora le principali cause di incidenti ai passaggi a livello. Raramente imputabili al sistema ferroviario, gli incidenti possono essere provocati da stanchezza, stress, velocità elevata, abuso di alcol o sostanze stupefacenti. Nel 98% dei casi dipendono dal mancato rispetto del Codice della Strada (art. 147). Automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni, spesso indisciplinati o distratti da smartphone e dispositivi elettronici, sottovalutano i rischi connessi all’attraversamento di un passaggio a livello, mettendo in pericolo la propria vita, quella degli altri utenti della strada e di quanti viaggiano in treno.
La distrazione uccide!, il claim scelto da ILCAD (The International Level Crossing Awareness Day) nell’Anno Europeo delle Ferrovie, riassume in tre semplici parole come le conseguenze di azioni sbagliate possano essere a volte drammatiche. Scopo della campagna ILCAD, supportata da 52 Paesi del mondo, è quello di informare e sensibilizzare tutte le persone comportamenti sicuri da adottare in prossimità delle intersezioni con le linee ferroviarie: 1) attraversare solo quando le barriere sono completamente alzate; 2) fermarsi quando le sbarre sono in chiusura; 3) attendere la riapertura delle barriere; 4) non scavalcare né passare sotto le sbarre quando sono chiuse; 5) non sollevare le barriere quando sono abbassate; 6) rispettare la segnaletica e i semafori stradali che proteggono i passaggi a livello; 7) osservare scrupolosamente le norme del Codice della Strada (art. 147) tra cui, per esempio, l’obbligo di sgombrare il passaggio anche abbattendo una barriera quando necessario.
Una apposita struttura aziendale di Rete Ferroviaria Italiana, nata nel 1992 e ampliata nel corso degli anni, è dedicata alla soppressione dei passaggi a livello e al risanamento acustico, con il compito di coordinare e realizzare le attività che ruotano attorno a questo tipo di interventi. Interventi che riguardano, tra le altre cose, anche la condivisione e il confronto con gli Enti Locali interessati.
FSNews ne ha parlato con Chiara De Gregorio, che di questa unità organizzativa di RFI (Gruppo FS) ne è la Responsabile. Un percorso che passa dagli studi di fattibilità alla realizzazione, e su cui da inizio attività RFI ha investito 1,7 miliardi.
Quali sono i criteri che guidano nella valutazione dell’eliminazione di un passaggio a livello?
Le priorità di intervento sui passaggi a livello sulla rete regionale, stabiliti dalla legge 354/98, tengono conto di diversi criteri: la velocità e la frequenza dei convogli ferroviari, il numero dei binari, l’intensità del traffico stradale, se l’attraversamento è posto in aree urbane e metropolitane ad alta densità abitativa e di traffico locale. Può incidere anche la vicinanza a luoghi “sensibili” come ospedali o scuole.
Cosa prevede il piano di accelerazione dell’eliminazione dei passaggi a livello?
L’obiettivo ambizioso è quello di dare impulso all’attività di soppressione raddoppiando la quota annua di passaggi a livello che vengono soppressi. La strategia è inquadrare gli interventi in ampia scala coinvolgendo enti comunali e sovracomunali sia per la definizione degli interventi sia per il cofinanziamento. La strategia aziendale prevede di sopprimere i passaggi a livello anche nell’ambito di vari progetti di potenziamento delle linee esistenti (raddoppi, potenziamento, upgrade infrastrutturali, velocizzazioni ed elettrificazioni).
La manutenzione ciclica degli impianti ogni quanto viene effettuata?
La manutenzione ai passaggi a livello viene eseguita su tutte le apparecchiature, con cadenza prestabilita e ciclica, nel rispetto delle norme vigenti. Le attività previste differiscono a loro volta in base alla tecnologia e ai dispositivi di comando e controllo presenti. Oltre alla verifica dello stato di conservazione, della stabilità e del fissaggio di tutte le parti soggette a sforzi statici e dinamici vengono rilevati tutti i parametri elettrici e meccanici che consentono di stabilire il buon funzionamento del passaggi a livello, così come i parametri elettrici dei segnali stradali e ferroviari.
AGC GreenCom

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