Esteri

Tonga, sgomberato dalla cenere l’aeroporto dell’arcipelago. Arrivati i primi aiuti e gli apparecchi per ripristinare le comunicazioni

Dopo 5 giorni di isolamento a seguito dell’eruzione del vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha’apai e del successivo tsunami nel Pacifico meridionale, i primi aerei militari australiani e neozelandesi sono riusciti ad atterrare all’aeroporto dell’arcipelago di Tonga, la cui pista è stata ripulita dalla cenere che la ricopriva. Gli aerei hanno trasportato aiuti per fronteggiare l’emergenza umanitaria e apparecchi di comunicazione al posto di quelli danneggiati. La cenere, comunque, continua a ricoprire spiagge, infrastrutture e abitazioni. Alcune isole sono praticamente distrutte. Almeno tre le vittime. Un disastro senza precedenti quello causato dal vulcano sottomarino Hunga e dallo tzunami che hanno distrutto le coste dell’Oceano Pacifico meridionale. I ricercatori della Nasa hanno calcolato la potenza dell’eruzione avvenuta sabato 15 gennaio al largo di Tonga come “500 volte più potente della bomba atomica sganciata su Hiroshima”. James Garvin, scienziato capo presso il Goddard Space Flight Center della Nasa, ha detto alla radio Npr che “il numero a cui siamo arrivati è attorno ai 10 megaton – 10 milioni di tonnellate – di equivalente in tritolo”.

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