La guerra di Putin

Traditi da Putin gli accordi sul grano. Bombardato a tradimento il porto di Odessa

Putin e la sua Russia calpestano, ancora una volta, il diritto internazionale e dopo aver siglato l’accordo che garantiva la protezione e la partenza delle navi container con grano e mai a bordo, bombarda con missili i porti di Odessa, che era una delle città che nono dovevano e potevano essere colpite. Uno strappo, l’ennesimo, frutto della illegalità democratica di un potere autoritario che ormai sta massacrando, non solo l’Ucraina, ma soprattutto i Paesi meno protetti, come gran parte di quelli africani e mediorientali che sul quel grano contavano. A questo punto sembra inevitabile, nel prossimo futuro, chiamare Putin alla sbarra per quel che ha commesso e che potrebbe commettere nelle prossime settimane-mesi. La ricostruzione da Odessa è drammatica: “Due missili sono stati abbattuti dalle forze di difesa antiaeree, due hanno colpito le strutture infrastrutturali del porto”, si legge nel messaggio di responsabili locali delle autorità di Kiev. Secondo il deputato Oleksiy Goncharenko, ci sono delle vittime. “Ancora una volta hanno mostrato quanto valgono gli accordi con loro”, ha scritto. Con l’attacco missilistico su Odessa, Vladimir Putin ha “sputato in faccia” all’Onu e alla Turchia.  Nel caso in cui l’accordo sul grano dovesse fallire sarà della Russia “la piena responsabilità”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Kiev, Oleg Nikolenko, citato da Ukrainska Pravda. “Ci sono volute meno di 24 ore perché la Federazione russa lanciasse un attacco missilistico al porto di Odessa per mettere in discussione gli accordi e le promesse fatte all’Onu e alla Turchia nel documento firmato ieri a Istanbul” sulle esportazioni in sicurezza del grano ucraino, scrive il portavoce del ministero degli Esteri, Oleg Nikolenko su Facebook. “Il missile russo è lo sputo di Vladimir Putin in faccia al segretario generale dell’Onu António Guterres e al presidente della Turchia Recep Erdogan, che hanno compiuto enormi sforzi per raggiungere un accordo, e ai quali l’Ucraina è grata”, aggiunge Nikolenko. “L’Ucraina sottolinea la necessità di una rigorosa attuazione degli accordi sul ripristino dell’esportazione sicura di prodotti agricoli ucraini attraverso il Mar Nero da tre porti: Odessa, Chornomorsk e Yuzhnoye. Chiediamo alle Nazioni Unite e alla Turchia di garantire che la Russia rispetti i propri obblighi nel quadro del funzionamento sicuro del corridoio del grano. In caso di mancato rispetto degli accordi raggiunti – conclude -, la Russia si assumerà la piena responsabilità dell’aggravarsi della crisi alimentare mondiale”. Tradite dal leader del Cremlino e dai suoi sodali, che molto probabilmente finiranno anche loro davanti ad una Corte di Giustizia internazionale, le Nazioni Unite ed il suo Segretario generale, Antonio Guterres, “condanna senza riserve gli attacchi denunciati nel porto ucraino di Odessa”. E’ quanto ha reso noto il portavoce di Guterres, Farhan Haq, in una nota. “Tutte le parti si sono assunte chiari impegni sulla scena mondiale per garantire il movimento sicuro del grano ucraino e dei prodotti correlati verso i mercati globali – ha ricordato Haq – questi prodotti sono assolutamente necessari per affrontare la crisi alimentare globale e alleviare le sofferenze di milioni di persone bisognose in tutto il mondo. La loro piena attuazione da parte della Federazione Russa, dell’Ucraina e della Turchia è fondamentale”. Durissima anche la presa di posizione del Capo della diplomazie europea, Borrell: “L’Unione europea condanna con forza l’attacco missilistico russo al porto di Odessa. Colpire un obiettivo fondamentale per l’esportazione di grano il giorno dopo la firma degli accordi di Istanbul è particolarmente riprovevole e dimostra ancora una volta il totale disprezzo della Russia per il diritto e gli impegni internazionali”.

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