Roma Capitale

Un CUBO per la didattica Universitaria del Bio Campus

Si chiamerà “CUBO” il nuovo edificio della didattica dell’Università Campus Bio-Medico di Roma che si svilupperà su una superficie di circa 10.000 metri quadrati ad alta sostenibilità e una dotazione di verde pubblico di 38.000 mq. I lavori della nuova “Cultural Box” sono partiti a giugno 2021 nell’area tra il Policlinico Universitario e il Polo di Ricerca Avanzata in Biomedicina e Bioingegneria e questa mattina si è svolta la cerimonia della posa della prima pietra del nuovo edificio è stato celebrato mercoledì 27 ottobre 2021 in una cerimonia alla quale hanno partecipato Felice Barela, Presidente UCBM, Raffaele Calabrò, Rettore UCBM, Giuseppe Garofano, Presidente CBM SpA, Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, e Gianni Letta. L’edificio sarà fruibile per l’anno accademico 2022/23, cresce dunque il campus universitario posto tra il quartiere di Trigoria e la Riserva Naturale di Decima Malafede grazie ad un progetto di riqualificazione territoriale sostenibile. Sarà un progetto – è stato spiegato oggi – in grado di riconnettere la città con la più grande area verde protetta di Roma dando vita a un parco universitario unico nel suo genere. “Con l’avvio dei lavori del nuovo edificio della didattica “CUBO” l’Università Campus Bio-Medico di Roma dà impulso allo sviluppo di una ampia porzione del territorio di Roma Sud, caratterizzandolo nella qualità infrastrutturale e ambientale degli spazi – ha ricordato il presidente Felice Barela – al centro della nostra azione sono il valore delle relazioni, il benessere della persona e il rispetto della natura, con l’obiettivo di dare ai fruitori dell’Università, del Policlinico Campus Bio-Medico e dell’intera Capitale nuovi spazi e una maggiore vivibilità della Riserva Naturale Regionale di Decima Malafede. Ma questo non è solo un edificio in più, un aumento di spazio. È un elemento che si inserisce in un piano di lungo termine (Masterplan 2045) e un tassello importante del piano strategico 2021-2023, elaborato nei mesi scorsi, che si viene a trovare in grande consonanza con le linee strategiche indicate dal PNRR e dal NGEU”.

“Negli ultimi cinque anni, nonostante la pandemia, il nostro ateneo ha visto una forte crescita dell’offerta formativa e del numero di studenti che partecipano attivamente alla vita universitaria – ha spiegato il rettore Raffaele Calabrò – passando dai 1700 agli oltre 2200 attuali, con una rapida crescita prevista per i prossimi anni. Già da tempo si sentiva l’esigenza di ampliare le strutture a disposizione dei futuri medici, ingegneri ed esperti di nutrizione e della filiera alimentare che hanno scelto Ucbm. Il nuovo edificio offrirà molteplici soluzioni per una didattica innovativa grazie alla sua struttura modulare, e si inserirà nel contesto del territorio in maniera discreta e all’insegna di una reale sostenibilità a impatto quasi zero. Il nome che è stato scelto è “Cubo”, che in qualche modo si pone in continuità con il “Trapezio”. Al di là della forma geometrica, il desiderio è che questo “CUBO” sia la sintesi e l’unione di due parole: CUltural BOx e cioè un luogo di cultura, di pensiero, di visione e di impatto a servizio della persona e della società”. “La Campus Bio-Medico Spa si occupa dello sviluppo dei nuovi progetti al servizio della crescita dell’ateneo, mettendo a disposizione le proprie risorse manageriali e imprenditoriali – ha spiegato Giuseppe Garofano, presidente di CBM Spa – I suoi azionisti sono enti no profit, imprenditori, investitori privati e istituzionali. Insieme crediamo che occorra formare persone che sappiano rispondere con passione alla propria vocazione professionale e mettersi al servizio della società. All’interno del CUltural BOx vi saranno ingegneri, esperti di sostenibilità, infermieri, la nostra futura classe dirigente, ricercatori e medici che cureranno pazienti e si faranno carico di rapporti umani, di relazioni con i malati e i familiari. Ci saranno persone che amano il proprio lavoro e il mondo appassionatamente e che non smetteranno, ne sono certo, di contribuire a rinnovarlo.” Una delle principali caratteristiche del nuovo edificio sarà quella di essere “ad Energia Quasi Zero” classificabile NZEB (Nearly Zero Energy Building) e certificabile in classe A2 secondo la normativa sull’efficienza energetica.

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