Economia e Lavoro

Unioncamere: “In aumento dello 0,4% i prezzi nella grande distribuzione”

Un aumento dei prezzi al consumo dello 0,4% a settembre (rispetto al mese precedente) per i 46 prodotti più consumati. E per il bimestre ottobre-novembre si prospettano incrementi attorno all’1,9%, con picchi del 10% per la pasta di semola e la passata di pomodoro. A pesare è il rialzo dei prezzi delle materie prime, ma anche la riduzione dei raccolti e delle scorte mondiali. Sono i dati dell’ultima indagine di Unioncamere presso le Centrali di Acquisto della GDO, la Grande distribuzione organizzata, condotta con la collaborazione di Bmti e Ref Ricerche.  A settembre, tra i prodotti che hanno mostrato le maggiori variazioni rispetto al mese precedente, spiccano la farina di grano tenero (+2%) e la pasta di semola di grano duro (+0,9%) a causa dei rialzi delle rispettive materie prime. Aumenti anche per la carne di vitello (+4,2%) e di bovino adulto (+1,5%).

Significativi aumenti, rispetto al bimestre precedente, si prefigurano anche per il bimestre ottobre-novembre: +1,9% considerando l’intero paniere dei prodotti, con picchi superiori al 10% per la pasta di semola e la passata di pomodoro, +6,5% per la farina di grano tenero e +5% per biscotti, fette biscottate e crackers.
Qualora le attese dovessero tradursi in consuntivi, l’inflazione alla produzione dei prodotti industriali si attesterebbe intorno al +4,8% nel bimestre ottobre-novembre. Rispetto ad un anno fa, infatti, ci si aspettano forti incrementi soprattutto per gli oli e i grassi (+11,9%), i derivati dei cereali (+6,4%) e lo scatolame (+5,6%), con rialzi del +14,8% per la pasta di semola, del +9,5% per la farina di grano tenero e del +19,2% per la passata di pomodoro, a seguito delle tensioni nei mercati internazionali.

In particolare, spiega Unioncamere, le attese di forte rialzo nella filiera grano duro e pasta derivano dalla riduzione del raccolto in Canada e negli Stati Uniti causata dalla siccità estiva, a cui si aggiunge la diminuzione delle scorte globali conseguenti ad un livello della domanda superiore all’offerta.

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