Economia e Lavoro

Draghi: “Non possiamo dividerci, serve solidarietà”, ma la Germania sceglie di andare per conto proprio

“Non possiamo dividerci a seconda dello spazio nei nostri bilanci nazionali, serve solidarietà”, ha avvertito il premier Mario Draghi. Parole a cui ha fatto eco la dichiarazione di Giorgia Meloni, vincitrice delle elezioni del 25 settembre: “Nessuno Stato membro può offrire soluzioni efficaci e a lungo termine da solo in assenza di una strategia comune, neppure quelli che appaiono meno vulnerabili sul piano finanziario”. “La risposta Ue deve ridurre i costi per famiglie e imprese, ed evitare distorsioni di mercato. Dobbiamo mostrarci compatti, determinati, come nel sostegno all’Ucraina”, ha sottolineato Draghi. Poi Berlino con il ministro dell’economia, Habeck: “Si è parlato tanto di un ‘price cap’ sul gas dalla Russia sull’Ucraina: è una sanzione. Per questo sono aperto, se i Paesi dell’Europa sudorientale non temono carenze. Ho detto qui all’inizio della crisi che la Germania non è ancora pronta, abbiamo bisogno di un po’ di tempo. Soprattutto dobbiamo parlare con i paesi amici, la Norvegia, gli Stati Uniti, l’Algeria, perché i prezzi saranno abbassati, e su questo ci sarà oggi sicuramente” un confronto. Sul punto da registrare anche la posizione della Francia sul non paper della Commissione europea sul price cap “è un passo avanti utile”, ma dobbiamo fare di più e concludere più rapidamente”, ha detto la ministra francese per la Transizione energetica, Agnes Pannier-Runacher, al suo arrivo al Consiglio straordinario Energia. “È in corso un’intensa attività diplomatica, ne ho parlato con i miei omologhi belga, tedesco, spagnolo, italiano, polacco, rumeno, e ceco, siamo tutti consapevoli di avere una responsabilità, quella di difendere le nostre imprese e la nostra industria, e di creare solidarietà europea intorno a queste questioni energetiche”.

aggiornamento emergenza energetica Ue ore 14.17

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