La guerra di Putin

Migliaia di civili uccisi, ma il calcolo dell’Onu è ancora del tutto provvisorio

I civili uccisi dall’inizio del conflitto in Ucraina sono almeno 1.417: lo ha reso noto il Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani, riferendo di decessi “verificati” e sottolineando che il bilancio delle vittime potrebbe essere “significativamente più grave”.

Secondo l’organismo, dal 24 febbraio a perdere la vita sono stati almeno 121 minori. Restano però da aggregare e certificare dati in arrivo dalle città di Mariupol e Irpin, entrambe teatro di combattimenti da settimane. A segnare la giornata di ieri sono state le richieste di un’indagine su quanto accaduto a Bucha, una località a 30 chilometri a nord-ovest della capitale Kiev dalla quale le forze russe si sono ritirate la settimana scorsa. Dopo la diffusione di immagini e video di civili uccisi, il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres si è detto “profondamente scioccato” e ha chiesto un’inchiesta che “accerti davvero le responsabilità”. La procuratrice generale dell’Ucraina, Iryna Venediktova, ha riferito che nelle aree a nord di Kiev dalle quali le forze russe si sono ritirate sono stati ritrovati i corpi di 410 civili uccisi. Secondo Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, foto e video delle vittime a Bucha sono state invece “ordinate” dagli Stati Uniti, definiti insieme con la Nato “maestri della provocazione”.
Le denunce di crimini a nord di Kiev hanno spinto alcuni dirigenti europei a chiedere un inasprimento delle sanzioni contro la Russia o un aumento del sostegno militare all’Ucraina.

La ministra della Difesa tedesca, Christine Lambrecht, ha detto che “ci deve essere una risposta” e che l’Ue dovrebbe cominciare a discutere uno stop all’import di gas russo. Secondo il presidente polacco, Andrzej Duda, ai “difensori dell’Ucraina” oggi servono “soprattutto tre cose, ovvero armi, armi e ancora più armi”.

“Le atrocità commesse dall’esercito russo a Bucha e in altre città ucraine saranno incluse nei crimini commessi sul suolo europeo e alla luce di quanto avvenuto l’Ue lavorerà urgentemente per adottare nuove sanzioni contro la Russia”. A dirlo è l’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Unione Europea, Josep Borrell, che si è aggiunto al coro di condanne a livello internazionale contro i fatti denunciati a Bucha, la cittadina a 30 chilometri da Kiev dove si stima siano più di 300 i civili uccisi dall’esercito di Mosca prima di evacuare la città.  Le autorità russe e gli ufficiali dell’esercito sono ritenuti pienamente responsabili di tutto ciò e verranno sottoposti alle accuse di occupazione territoriale sotto la legge internazionale”, ha continuato Borrell nella sua dichiarazione, assicurando che “l’Unione Europea ha l’obbligo di rispondere a questa violazione dei diritti umani e della legge internazionale supportando le indagini sui crimini di guerra portate avanti dal Tribunale penale internazionale e dalla Commissione di inchiesta delle Nazioni Unite”.

aggiornamento la Guerra di Putin ore 16.43

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