Toti a Spinelli: “Sono buttato in barca da Aldo, quando gliela portiamo sta proroga? Se riusciamo entro metà settembre fa comodo anche a me”. E ancora “Sto pranzando con l’intera famiglia di Spinelli…bisogna trovare una soluzione per la spiaggia. Razionalizziamo le (spiagge, ndr) libere che ci sono, accorpiamo, spostiamo”. “Guarda che abbiamo risolto il problema a tuo figlio, ora facciamo la pratica, si può costruire…Quando mi inviti in barca? Così parliamo un po’ che ora ci sono le elezioni, abbiamo bisogno di una mano”. “Porta un po’ di caviale da Monaco, che la settimana prossima veniamo a mangiare una patata col caviale in barca”. È quanto emerge dalle intercettazioni telefoniche collegate all’inchiesta, iniziata nel 2020, della Procura di Genova che ha portato agli arresti domiciliari del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, accusato di corruzione legata a concessioni portuali e favori elettorali. La magistratura ipotizza una rete intrecciata di rapporti tra Toti; Paolo Emilio Signorini, l’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e Aldo Spinelli, ex presidente del Genoa calcio e a capo di un potente gruppo imprenditoriale nel settore della logistica. Poi la polemica sulla tempistica dell’arresto. “La nostra richiesta è di cinque mesi fa, precisamente del 27 dicembre“. Così il procuratore capo di Genova, Nicola Piacente, risponde alle polemiche circa i sospetti sulle misure cautelari scattate stamattina, a poche settimane di distanza dalle elezioni europee. Nella nota stampa, il procuratore aveva già precisato che la richiesta della Procura era stata depositata lo scorso 27 dicembre, ma l’ordinanza di esecuzione delle misure cautelari coercitive e interdittive, personali e reali, è stata emessa solo ieri (lunedi ndr) dalla giudice Paola Faggioni.
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