La guerra di Putin

Putin non arretra di un millimetro vuole il pieno controllo dell’intero bacino minerario del sud-est ucraino

“Andare avanti come previsto”. Questo l’ordine all’esercito russo del presidente Vladimir Putin. Dopo la resa di Lysychansk, l’ultimo avamposto della resistenza ucraina del Lugansk, è iniziata dunque la seconda fase dell’offensiva di Mosca del Donbass. Obiettivo: conquistare anche l’oblast di Donetsk, per ottenere il pieno controllo di tutto il ricco bacino minerario nel sud-est del Paese. Nel 131esimo giorno di guerra Putin ha ricevuto al Cremlino il suo ministro della Difesa, Serghiei Shoigu, per avere aggiornamenti dopo la svolta nella battaglia contro le ultime truppe ucraine rimaste nel Lugansk. Nei resoconti ufficiali forniti dai media di Mosca è emersa la soddisfazione del leader russo, che ha suggerito ai suoi comandanti di far “riposare” i soldati che hanno ottenuto la “vittoria”. E dopo i complimenti è scattato il vero e proprio ordine: “Le altre unità militari” dislocate nella regione “dovrebbero continuare a svolgere le loro missioni in linea con il piano approvato, come previsto”, ha detto Putin. Auspicando che “tutto si svolga come in Lugansk”. Da Kiev il presidente Volodymyr Zelensky ha voluto rassicurare i suoi cittadini, sottolineando che grazie “alle nostre tattiche ed all’aumento delle forniture di armi moderne” da parte dei partner occidentali Lysychansk tornerà ucraina, così come tutto il resto del territorio conquistato dal nemico. Nell’Isola dei Serpenti, conquistata dai russi il primo giorno dell’invasione, la bandiera ucraina è tornata a sventolare. Simbolo della resistenza, l’isola al largo di Odessa rappresenta per Kiev un avamposto strategico per il controllo delle vie marittime nella zona.

aggiornamento la Guerra di Putin ore 12.40

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