Patrick Zaki torna in Italia nella giornata di domenica, non sabato, diversamente da quanto previsto all’inizio.
A comunicarlo, in un tweet, è lo stesso ricercatore: “C’è un leggero cambiamento nei piani poiché è venuto alla nostra attenzione che i documenti ufficiali per revocare il divieto di viaggio saranno finalizzati domenica a mezzogiorno. Quindi, dopo dovremo viaggiare per assicurarci che la mia situazione legale sia chiara al 100%”, scrive.
Dopo essere sbarcato a Milano, si dirigerà verso Bologna. “Stai tranquilla Bologna, arrivo tra un paio di giorni, dobbiamo solo aspettare altri due giorni”, prosegue Zaki nel tweet.
Dopo il suo ritorno a Bologna, Zaki rientrerà in Egitto per sposare la sua fidanzata. Quindi, ritornerà in Italia, dove vuole continuare a studiare.
Il ritorno di Zaki con un volo di linea “è una scelta tipica di un difensore dei diritti umani la cui reputazione si basa sull’indipendenza da qualunque tipo di governo. Se al posto di Meloni ci fosse stato Conte o Draghi la scelta sarebbe stata la stessa, non c’è nessuna ostilità”. Lo rende noto Amnesty International, che aggiunge: “Patrick, da quando ha potuto riprendere la parola, ha ripetutamente ringraziato il governo italiano l’ambasciata italiana a Il Cairo”. La nota dell’Ong ha chiarito la posizione di Zaky, che inizialmente era sembrata sgarbata verso il governo guidato da Giorgia Meloni.
“È una sua scelta, non lo so. Ho parlato con l’ambasciata. Ritornerà con il volo di linea. A noi interessava liberarlo. Il governo ha lavorato per liberarlo, poi dopo sono sue scelte. Come vuole tornare, torna in Italia”. Lo ha detto il Vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
“Un cittadino egiziano può partire dal suo Paese come vuole, con lo strumento che vuole. Gli era stata offerta la possibilità ma non è un obbligo. Se lui non vuole, è una sua scelta, senza problemi”, ha continuato il Ministro.