Cultura, Arte e Libri

A febbraio tutti a teatro. Nella Capitale un Cartellone da non perdere

di Emanuela Castellucci

 

 

Al Teatro Argentina è in scena fino al 3 marzo va in scena L’albergo dei poveri, di e con Massimo Popolizio.  Il grande dramma di Maksim Gor’kij conosciuto come I bassifondi e rappresentato per la prima volta a Mosca nel 1902, fu ribattezzato L’albergo dei poveri da Giorgio Strehler nel 1947, in occasione della memorabile regia che inaugurò il Piccolo Teatro di Milano nel maggio del 1947. È quest’ultimo titolo che Massimo Popolizio ha deciso di riproporre al pubblico, in virtù del suo valore emblematico e poetico, oltre che storico.

 

Al Teatro India fino al 18 febbraio 2024 Fratellina di Spiro Scimone
regia Francesco Sframeli. Un testo che racconta una realtà che sta capitolando sotto i colpi drammatici del nostro tempo, che sembra aver completamente dimenticato i veri valori dell’umanità. L’atmosfera lieve e giocosa dell’opera, nasce dalla musicalità dei dialoghi, dal ritmo, dalle ripetizioni delle parole, dalle attese e dall’ascolto del silenzio.

 

Dal 21 al 25, sempre al Teatro India, in scena Storia di un oblio per la regia Roberto Andò con Vincenzo Pirrotta. Un uomo entra in un supermercato all’interno di un grande centro commerciale di una città francese. Ruba una lattina di birra e viene bloccato da quattro addetti alla sicurezza che lo trascinano nel magazzino e lo ammazzano di botte. Questo scarno fatto di cronaca è raccontato da Laurent Mauvignier in un lungo racconto, una sola frase che ricostruisce la mezz’ora in cui è insensatamente raccolta la tragica fine di un uomo.

 

C’è tempo fino al 25 febbraio per La Divina Commedia Opera Musical al teatro Brancaccio. Il più grande racconto dell’animo umano, della sua miseria e della sua potenza, tra vizi, peccati e virtù che non conoscono l’usura del tempo, riprende la forma dello spettacolo di voci, danze e tecnologia in un allestimento così straordinario da far guadagnare a La Divina Commedia Opera Musical la Medaglia d’oro dalla Società Dante Alighieri oltre ad altri prestigiosi premi.

Tre appuntamenti a febbraio per l’OFF OFF. Si comincia con Back to Black, dal 14 al 18, con Lorenzo Balducci e Elena Croce per la regia di Silvano Spada. I rapporti di coppia e le infinite sfumature nella realtà di ognuno. C’è un momento nella vita in cui si resetta il passato e ci si confronta con l’attuale: curiosità inesplorate, tentazioni schivate, occasioni perdute e il tempo trascorso nella routine. E ci si domanda se ne è valsa la pena.

 

A seguire, dal 20 al 25 febbraio Pino Quartullo e Roberta Giarrusso in 25 Motivi per innamorarsi di Jennifer Lane. Singolare, ma scientifico test sulle affinità amorose. Protagonisti un uomo e una donna: emozioni, risate, ricordi del passato, canzoni che hanno legato, frammenti di vita dimenticati, ma ci si può innamorare o rinnamorare? E anche il pubblico può prendere parte al gioco.

 

E per finire, dal 27 al 29, Gaia Aprea in Giovanna D’Arco di Maria Spaziani con la regia della stessa Aprea. Giovanna d’Arco: Santa ma eretica, donna ma uomo, dolce ma inflessibile, umile ma nobile.

 

 

Dal 15 febbraio al Teatro Sistina, Vincenzo Salemme porta in scena “Natale in Casa Cupiello”. La commedia, inizialmente incentrata sul pranzo natalizio durante il quale ha luogo il dramma della gelosia, viene in un secondo momento rimaneggiata da Eduardo che la fa iniziare due giorni prima durante i quali descrive i personaggi che compongono la famiglia, ognuno con le sue peculiarità e il proprio mondo interiore.

 

Fino al 18 febbraio “Montagne russe” al Teatro Manzoni, con Edy Angelillo e Pietro Longhi. Un uomo maturo e affascinante, con moglie e figlio in vacanza, incontra casualmente in un bar una donna decisamente attraente. Una pungente riflessione sul tema dei legami familiari e sul valore dei rapporti umani in un testo brillante e imprevedibile.

 

Fino al 18 febbraio all’Ambra Jovinelli in scena la “Magnifica presenza” di Ferzan Ozpetek, che fa rivivere in teatro uno dei suoi film cult portando con sé in questa avventura una compagnia di attori esplosivi che saranno i grandi protagonisti di questa commedia tra illusione e realtà, sogno e verità, amore e cinismo, cinema, teatro e incanto.

Dal 21 febbraio in scena l’Arlecchino di Andrea Pennacchi, che forse farà sussultare i tanti Arlecchini che nel tempo hanno fatto grande questa maschera della commedia dell’arte. Lui cerca in tutti i modi di essere all’altezza del ruolo, ma non ne azzecca una, é goffo, sovrappeso, del tutto improbabile, ma è in buona compagnia: gli altri attori, che, come lui, sono stati assoldati, con misere paghe, dall’imprenditore Pantalone, sono, al pari di Arlecchino, debordanti, fuori orario, catastroficamente inadeguati.

 

Al Teatro Olimpico, “Canto libero” omaggio alle canzoni di Mogol e Battisti il 19 e 20 febbraio mentre dal 27 torna  in scena “Open”, scritto a quattro mani da Daniel Ezralow e dalla moglie Arabella Holzbog e con un cast totalmente  rinnovato con la partecipazione anche di ballerini di Amici. Un patchwork di piccole storie che conquistano gli spettatori grazie a numeri a effetto, multimedialità, ironia e umorismo.

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