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A Roma un Museo delle Meraviglie tra le vie del centro

All’interno del Liceo Visconti il Wunder Musaeum – Museo di Arte e Scienza stupisce i visitatori da oltre quattro secoli.

 

di Sara Valerio

 

Il Liceo Visconti, nell’ex Collegio Romano dei Gesuiti costruito del 1584 e dal 1870 primo liceo classico pubblico della capitale, custodisce al suo interno un prezioso museo, piccolo e poco conosciuto. Si tratta del Museo Kircheriano o Wunder Musaeum creato nella seconda metà del ‘700 nelle sale del Collegio, in seguito smembrato nel corso del ‘900, e in parte riallestito a partire dagli anni ’80, grazie alla dedizione di un gruppo di volenterosi docenti.

Il Liceo stesso è un “luogo di memoria” e da solo vale una visita. Al suo interno si sono svolte molte vicende della storia italiana, della storia di Roma e della Chiesa dal ‘500 ai giorni nostri, e sono passati illustri studiosi da Clavio, a Galilei, a Kircher, a Boscovich, a Leibniz, a Secchi fino ad arrivare ai nostri giorni al Nobel per l’economia Modigliani.

Il Wunder Musaeum, originariamente Museo del Collegio Romano venne istituito nel 1651 a seguito di una prima donazione di materiale archeologico da parte dell’antiquario Alfonso Donnini, il quale, come presupposto per la sua donazione, aveva posto delle condizioni: che il museo fosse aperto al pubblico e che fosse utilizzato per l’istruzione degli studenti. Il suo fondatore Athanasius Kircher fu un professore di matematica, esperto studioso di fisica, egittologia, alchimia, astrologia e scienze occulte, come era nello spirito del tempo.

La struttura non era quella del museo tematico che noi conosciamo, di origine ottocentesca, ma ricalcava quello che in piccolo, nel Nord dell’Europa, era stato il gabinetto di curiosità, o “camera delle meraviglie”, collezione composita di oggetti d’arte e collezioni naturalistiche provenienti da tutto il mondo, reperti di varia natura (Naturalia e Artificialia), che proprio per la loro straordinarietà e unicità suscitavano meraviglia agli occhi dei visitatori. Al suo allestimento sottintendeva, una complessa struttura del pensiero, legata alle idee del suo fondatore: la filosofia neoplatonico-rinascimentale che tendeva a considerare ogni elemento del mondo terreno una emanazione di quello ultraterreno, unendoli entrambi attraverso una moltitudine di simboli.

Tra gli oggetti della natura erano esposti i prodotti del mondo sotterraneo come minerali, cristalli e fossili; tra gli “artificialia” erano presenti alcuni reperti archeologici molto preziosi, mentre altri, come una “pietra della Torre di Babele” o un vasetto di vetro “servito a Nerone come lacrimatoio durante l’incendio di Roma”, erano di assai dubbio valore storico. Vi era anche una parte costituita da “macchine” costruite dallo stesso Kircher: automi, esperimenti di ottica e magnetismo, di chimica e di acustica, fantasiose ricostruzioni di famose invenzioni dell’antichità, telescopi, microscopi, orologi, strumenti per misurare la temperatura e l’umidità. Tutto serviva per “spettacolarizzare” la tecnica e suscitare la meraviglia del visitatore, oltre a fornire strumenti didattici.

Il Museo divenne presto un centro di attrazione e di curiosità per eruditi di tutta Europa. Dopo la morte del suo fondatore e dopo vari anni di abbandono, l’esposizione continuò sotto la direzione prima di De Ruggiero, e poi di Luigi Pigorini. Nel 1870 il Collegio Romano venne occupato dall’esercito italiano e fu istituito il Liceo Visconti. Nel 1873 il museo venne configurato come primo museo statale di Roma. La sua dissoluzione verrà sancita con un decreto del 1913 e le sue collezioni divise tra diverse istituzioni: ai musei universitari della Sapienza quelle naturalistiche, al museo di Villa Giulia le antichità etrusche, al museo Pigorini le antichità etnografiche, le collezioni di arte antica e numismatica a ciò che diventerà il Museo Nazionale Romano, al Museo Pigorini furono trasportati i reperti secenteschi provenienti dalle missioni dei Gesuiti in Cina, Brasile, Canada.

Solo una parte della collezione, comprendente gli obelischi lignei di Kircher, alcuni strumenti scientifici, una collezione di marmi pregiati, alcuni animali impagliati e un erbario settecentesco, restò patrimonio del Liceo.

Oggi il Museo sopravvive in una scenografica ricostruzione al centro dell’Aula magna del Collegio Romano, che riproduce in miniatura l’atrio del museo di arte e scienza dei Gesuiti così come era stato concepito nel 1651. Al suo interno, per ricreare la disposizione dell’originale “camera delle meraviglie”, e suscitare ancora stupore tra i visitatori, gli oggetti sono esposti in parte dentro le vetrine in parte all’esterno. Si possono ammirare: strumenti scientifici secenteschi, testi antichi, gli obelischi di Kircher, due piramidi, una testa lignea di unicorno, alcuni esemplari della collezione naturalistica (tra cui un coccodrillo), oggetti del diciannovesimo secolo e una riproduzione multimediale degli affreschi delle volte del Collegio andati perduti.

Infine, grazie al recente Progetto Geomuseo, realizzato in collaborazione con l’Università di Roma Tre, è stato possibile riallestire e catalogare la complessa collezione geologica ospitata nelle vetrine esterne alla stanza del Wunder Musaeum.

Visite su prenotazione. Per maggiori informazioni: www.wundermusaeum.com/

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