Nel corso di una teleconferenza tra il direttore generale dell’AIEA Rafael Grossi e il ministro dell’Economia, dell’industria e del commercio giapponese (METI) Hiroshi Kajiyama, il Giappone e l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) hanno concordato di definire i dettagli della loro cooperazione nella gestione delle operazioni di rilascio in mare delle acque contaminate della centrale nucleare di Fukushima Daiichi.
La decisione annunciata dal governo giapponese martedì ha sollevato forti critiche da parte dei residenti e della comunita’ internazionale. Il Giappone ha chiesto all’Agenzia di inviare una missione sul posto per controllare, monitorare le condizioni ambientali e diffondere le relative informazioni alla comunità internazionale, con lo scopo di favorire la massima trasparenza e tranquillizzare l’opinione pubblica e i governi dei paesi contrari a tale decisione.
Tuttavia nel corso di una accesa conferenza stampa il ministro degli Esteri cinese Zhao Lijiansi e’ pronunciato in merito alla decisione presa martedi’ scorso dal governo giapponese di rilasciare in mare l’acqua radioattiva .
“Funzionari giapponesi hanno osservato che l’acqua che verra’ rilasciata in mare sara’ trattata al punto di essere potabile.
Invitiamo il ministro Taro Aso a berla. L’ignoranza mostrata dal Giappone su questo punto e’ ingiustificabile”, ha dichiarato il ministro, rivolgendosi al vice primo ministro giapponese Taro Aso che ieri, in audizione alla Camera bassa, si era detto convinto della potabilità dell’acqua, una volta trattata.Alleproteste formali di Pechino si sono aggiunte anche quelle di Taiwan e Corea del Sud,che hanno invitato il primo ministro giapponese Yoshihide Suga a rivedere la decisione presa dal suo esecutivo, definendola “pericolosa” per la salute umana, l’ambiente e l’economia.
AGC GreenCom
