Con un annuncio trasmesso in tv nella notte in Niger, un gruppo di militari ha annunciato di aver rovesciato il “regime” del presidente Mohamed Bazoum, eletto nel 2021 e detenuto nella capitale Niamey. Il colonnello Amadou Abdramane, al fianco nove soldati in uniforme, ha detto: “Noi, forze di difesa e sicurezza, abbiamo deciso di mettere fine al regime che conoscete; questo per il continuo deterioramente della sicurezza e il malgoverno dell’economia e della società”. L’ufficiale ha annunciato l’entrata in vigore immediata di un coprifuoco dalle dieci di sera alle cinque della mattina fino a nuovo ordine. Disposta anche la chiusura dei confini nazionali. Il colonnello Abdramane ha aggiunto che i soldati hanno agito nel nome di un nuovo Consiglio per la salvaguardia della patria (Cnsp). Il Niger è l’ultimo Paese della regione del Sahel teatro di un golpe militare. Azioni analoghe erano avvenute in Mali e in Burkina Faso, pure ex colonie della Francia, tra il 2020 e il 2022. Bazoum, al momento in stato di fermo o comunque irreperibile, è un alleato di Parigi ed è stato più volte di recente in Italia. Condanna dell’intervento dei militari è stata espressa nelle ultime ore dall’Unione Africana, dall’Onu e dagli Stati Uniti.