Ancora un nuovo focolaio di peste suina africana riscontrato in un allevamento suinicolo del Piemonte, nel Comune di Novara, che si aggiunge ai quattro già riscontrati in precedenza. Il totale dei casi accertati in Piemonte sale così a 667 positività, tra cinghiali e allevamenti suinicoli. Quattro le nuove positività in Liguria, tutte su cinghiali ritrovati nella città metropolitana di Genova. In Liguria i ritrovamenti infetti salgono, dunque, a 1.022, per un totale con il Piemonte che raggiunge quota 1.689 da inizio emergenza.
IL COMMISSARIO: EMERGENZA STORICA PER NOSTRO PAESE
“Una delle emergenze più importanti e più devastanti, per quanto riguarda il settore suino, che probabilmente la nostra Italia ha vissuto da sempre”. Questa la definizione dell’epidemia di peste suina africana offerta dal commissario straordinario Giovanni Filippini, chiamato a dare applicazione alle azioni di contrasto recentemente deliberate dal Governo. Il virus sta colpendo soprattutto in Lombardia e in Piemonte, ma anche in Emilia Romagna. Una situazione definita da Coldiretti “allarmante”, con la richiesta non solo di rendere subito operativi gli interventi ma anche di stanziare indennizzi per le aziende coinvolte.
“IL VIRUS NON INFETTA L’UOMO”
Intervistato da SkyTg24, Filippini ha rassicurato i cittadini: “Dobbiamo tranquillizzare i consumatori: il virus non infetta l’uomo, riguarda solamente i suini, domestici e selvatici. Nessuna infezione può esserci trasmessa, sia a noi che ad altre specie animali. Certamente siamo di fronte a una ondata epidemica importante, sono 24 i focolai interessati in questo momento. L’obiettivo della struttura commissariale è quello di bloccare la circolazione del virus e mettere in protezione i territori che si trovano in zone di restrizione, tutelando il resto del Paese. Parliamo di aree che hanno una consistenza di allevamenti importante. Dobbiamo evitare che il virus si espanda, e ringrazio gli allevatori per i sacrifici che stanno compiendo. Stiamo lavorando per ridurre al minimo i tempi di questa emergenza, il Governo sta cercando soluzioni per il grande tema degli indennizzi: stiamo adottando massima prudenza e determinazione, anche a livello europeo, perché ci sono altri Paesi dell’Ue come la Germania e la Polonia nella nostra stessa condizione”.
Analisi e servizi sanitari in farmacia, U.A.P: “Nas controllino quali rispettano i requisiti”
’U.A.P. Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata accoglie con grande entusiasmo le dichiarazioni di Marco Cossolo, Presidente di Federfarma, rilasciate il 2 settembre su FarmaciaVirtale.it, che finalmente evidenziano la necessità di un regolamento che individui elevati standard di qualità e sicurezza anche per le farmacie che intendono essere impegnate nell’esecuzione di servizi sanitari, a tutela della salute degli italiani.
Finalmente, dopo mesi si è preso atto dell’importanza imprescindibile che anche le farmacie si adeguino a tutte le disposizioni in materia sanitaria, per il rispetto dei requisiti regionali di qualità, di tutela della sicurezza dei dati personali, di responsabilità civile e penale, come qualunque altra struttura che eroghi attività sanitarie.
INDETTA MANIFESTAZIONE
“Per tali ragioni – dichiara la Presidente Mariastella Giorlandino – l’U.A.P. sta organizzando una manifestazione nazionale massiva il 25 settembre, dove parteciperanno più di 30 associazioni di categoria rappresentative degli Ambulatori, Poliambulatori e Ospedalità Privata, qualiAiop, Aris, Anisap, Confapi, Unindustria, Confcommercio, Federlazio, Aisi, Anmed, Cimest, Ansoc, Amsi, Federbiologi, e tante
altre, oltre Enti Universitari, Fondazioni, Ordine Professionale dei Medici, con il Presidente Filippo Anelli, l’Ordine Nazionale dei Radiologi ed il sindacato e ai quali si sono aggiunti ieri, tramite l’intervento del Prof. Carnovale, anche l’Anaao – Assomed con i loro 18.000 iscritti, tutti con i relativi 100.000 posti di lavoro, per continuare a garantire la tutela della qualità dei servizi erogati in ambito sanitario e la salvaguardia della professione medica”.
“Come detto. si legge nella nota- tali punti rappresentano la tutela della salute dei cittadini e dei posti di lavoro, nei quali non possono applicarsi logiche di economia di scala. Ci stupiamo che ancora oggi il Ministero della Salute, in una nota depositata all’Avvocatura Generale dello Stato, abbia dichiarato che alcune tariffe sono state attualizzate, mentre altre sono state abbassate. Riteniamo, infatti, che non sia possibile abbassare tariffe ferme ormai dal 1991, in un momento in cui tutto i costi sono aumentati, si pensi agli stipendi e alle spese macroscopiche che devono sostenere le strutture sanitarie, anzi si ritiene che tutti i costi debbano essere rivisti”.
“I NAS SI ATTIVINO PER IL CONTROLLO DELLE FARMACIE”
“La sanità – ripete la Presidente Giorlandino – deve avere specialisti di primo livello, strutture con apparecchiature idonee, capillarità sul territorio come attualmente garantiscono gli ambulatori e poliambulatori, che rappresentano i veri presidi sanitari, e non può portare avanti solo ed esclusivamente interessi lobbistici a danno dei nostri cittadini. Ringraziamo il Presidente Cossolo per il Suo prezioso intervento e ci auspichiamo che i NAS si attivino per il controllo delle farmacie che stanno attualmente esercitano attività sanitaria senza il rispetto dei requisiti”.