Economia e Lavoro

Alleanza italo-americana per produrre micro reattori nucleari a Marghera

di Gino Piacentini

Prosegue il piano di sviluppo del nucleare italiano con l’alleanza italo-americana per un impianto di IV generazione. Il protocollo d’intesa è stato siglato da Ultra Safe Nuclear Italia, controllata della statunitense Usnc specializzata nello sviluppo mini reattori, e la piemontese Simic, focalizzata sulla produzione di componenti industriali complessi nei settori Oil&Gas, chimica e dell’energia. L’intesa è finalizzata alla costruzione e all’assemblaggio in Europa e in Italia di Micro Modular Reactors, l’innovativo sistema di produzione energetica a combustibile nucleare di cui la stessa Usnc detiene i brevetti. Secondo Radiocor, il sito individuato in Italia per la costruzione del mini-rattore è a Marghera (VE), questo sempre a patto che si verifichino i presupposti autorizzativi ai quali il governo sta lavorando per il rilancio dell’energia nucleare. La nuova generazione di energia a combustibile nucleare è considerata ideale per fornire calore alle industrie particolarmente energivore, ovvero quelle strategiche per l’economia nazionale, come le aziende di acciaio, vetro, cemento e carta. Nei piani delle due aziende, la produzione dell’energia dovrebbe avvenire nello stabilimento fronte-mare di Simic a Marghera (Venezia) per la quale Usnc fornirà il design riguardante i reattori fabbricati nello stabilimento veneto. Simic, da canto suo, supporterà Usnc per gli studi di fattibilità relativi alla manifattura degli Mmr, sia in territorio italiano sia in territorio europeo, nonché per il design degli stabilimenti produttivi in Italia. Durante il lancio del protocollo d’intesa i vertici di Usnc, a partire dal Ceo Francesco Venneri e dal senior advisor per l’Italia, Riccardo De Salvo, hanno tenuto a specificare che la tecnologia in questione è sicura per tre motivi: l’eliminazione dell’acqua nel ciclo di raffreddamento del reattore, che preclude ogni possibilità di esplosione; il combustibile utilizzato, sicuro e facilmente smaltibile senza trattamento; l’impossibilità di fusione del nocciolo del reattore, dovuta all’autospegnimento naturale della reazione a catena causato dall’uranio 238. Burocrazia permettendo, l’obiettivo è alimentare le industrie energivore sul territorio, e non solo, entro il 2030, a patto che sia presente un quadro regolatorio adeguato e un buon livello di accettabilità sociale. Nel nostro Paese aggiunge il Ceo Usnc Francesco Venneri: «C’è grande richiesta e contiamo di realizzare un ecosistema legato al progetto».

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