Economia e Lavoro

Ancimp contro le false aspettative dei Ristori, Verdone: “Arriveranno solo poche briociole”

Ancora una volta stiamo assistendo ad una poco edificante distorsione della verità a danno delle imprese e dei lavoratori autonomi. Avevamo riposto nel decreto SOSTEGNI tutte le nostre aspettative per un reale ed efficace “ristoro” alle attività economiche e professionali del nostro Paese così fortemente colpite dalla pandemia e dalla crisi economica. Dobbiamo purtroppo constatare che a fronte di promesse roboanti della politica ben poco è arrivato a chi sta soffrendo e addirittura sta chiudendo la propria attività. Come si può sbandierare ai quattro venti che stanno per arrivare fondi fino al 50% del fatturato salvo poi verificare che alle imprese e ai professionisti che hanno avuto anche cali del fatturato del 70-80% arriveranno solo poche briciole: più o meno dall’1 al 3,50% del fatturato 2020. 

“Non possiamo accettare che il nostro sistema produttivo venga così mortificato e lasciato in balia di una crisi senza precedenti: ci aspettiamo un forte segnale di attenzione e vicinanza da parte del Governo”. Così si è espresso Carlo Verdone, Segretario Nazionale di ANCIMP, l’associazione che riunisce i professionisti che si occupano di consulenza d’impresa in tutta Italia.  Il segretario Verdone ribadisce ancora una volta la necessità di mettere mano immediatamente al problema delle cartelle esattoriali in pancia ad Agenzia Entrate Riscossione: “per mesi abbiamo avuto rassicurazioni che il Governo avrebbe affrontato la questione in modo incisivo risolvendo il problema delle inevitabili aggressioni erariali a fronte dei debiti oramai stratificati e invece non è arrivata alcuna soluzione utile e utilizzabile in favore della imprese”. Il rinvio al 30 aprile e la ennesima edizione della rottamazione che guarda agli anni 2000 al 2010 e pone un limite dimensionale di debiti pari a 5.000,00 euro sono rimedi gravemente insufficienti e del tutto inutili per soddisfare la necessità, da un lato, di recupero delle entrare da parte del Fisco, e dall’altro, di ripianare la esposizione debitoria cristallizzata per i cittadini e per il comparto imprenditoriale del Paese. La soluzione che ANCIMP ha proposto anche nella scorsa audizione in Senato presso le Commissioni Bilancio e Politiche EU è quella di chiudere con un “saldo e stralcio” tutte le cartelle fino al 2015 e con una proposta di rateizzazione lunga (10 anni) e senza sanzioni o interessi per tutta le cartelle in via di spedizione. 

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