Sono ormai 11 le vittime dell’apocalisse che si è scatenata sulle Marche nella serata di giovedì. Proseguono senza sosta nella zona di Senigallia le ricerche delle due persone che ancora risultano disperse – tra cui anche un bambino di 8 anni – dopo il maltempo e le esondazioni che nelle Marche hanno causato almeno undici morti, che potrebbero arrivare a 13 quando saranno recuperati i due corpi degli ultimi dispersi. morti. Delle 38 persone ricoverate tutti sono stati dimessi ad eccezione quattro persone. Non sarebbero in pericolo di vita, tranne un uomo di 44 anni proveniente dalla zona di Sassoferrato, con sindrome da annegamento. Il numero degli sfollati è pari a 150 circa. “La maggior parte di queste persone si trova nel comune di Senigallia, ma il numero è in crescita”, comunica la Prefettura. In esame anche altre possibili evacuazioni. “Nelle zone colpite dall’emergenza al momento ci sono centinaia di sfollati” ha riferito il prefetto di Ancona Darco Pellos. Il prefetto non ha dato numeri precisi ai giornalisti per vittime e dispersi, di cui ha invece parlato durante la riunione a porte chiuse. Ha comunque confermato che si sono “ricerche in corso che riguardano minori”. Sono 3 i dispersi a Barbara, uno dei comuni più colpiti dall’alluvione, secondo quanto ricostruito dal sindaco Pasqualini. “È stato come il cedimento di una diga – dice il sindaco che è arrivato nella zona del ponte vicino al quale sono stati travolti i tre dispersi – é venuto giù il mondo in un attimo. Un rumore sordo terrificante e poi l’ondata. Non è stata un’alluvione ma uno tsunami’. Quanto alla ricerca dei dispersi a essere interessata dalle ricerche è soprattutto l’area di Barbara-Castelleone di Suasa. I soccorritori, la Protezione civile e i Vigili del fuoco – provenienti anche da Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Abruzzo – sono al lavoro anche per fornire assistenza agli sfollati e ha chi ha subito danni a causa del maltempo e delle esondazioni. Il servizio idrico all’interno delle case e delle attività sta tornando parzialmente attivo, dopo le interruzioni delle ore immediatamente successive all’alluvione. La Protezione civile regionale delle Marche ha diramato un’allerta per criticità idrogeologica, idraulica, temporali e vento valida fino alle 24 del 17 settembre. “Considerata l’imprevedibilità di questo tipo di eventi meteo avversi” in caso di piogge di forte intensità si invita la popolazione a “evitare spostamenti ed uscire solo per effettive necessità. In caso di allagamenti si invita la popolazione a salire ai piani superiori delle abitazioni”. Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha detto a Sky TG24 che “dobbiamo abituarci a eventi del genere”. In particolare Curcio ha sottolineato che “è caduta una quantità notevole di acqua, più 400 mm in alcune aree, che corrispondono a un terzo di quanta acqua cade in tutto anno”. I dati registrati dai sistemi di monitoraggio delle precipitazioni della rete pluviometrica nazionale dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Irpi) indicano il nubifragio che ha colpito le Marche come stato il più intenso degli ultimi 10 anni in Italia. In particolare il pluviometro di Cantiano, uno dei comuni marchigiani più colpiti, tra le 17 e le 21 ha registrato 265 millimetri di precipitazioni, con un picco di 90 millimetri all’ora tra le 20 e le 21.
Sono dieci le vittime accertate
Dieci vittime e dieci storie diverse tra loro. Quattro di loro sono di Pianello di Ostra, un paesino dell’entroterra in provincia di Ancona. Due sono padre e figlio, Giuseppe e Andrea Tisba, rispettivamente di 65 e 25 anni. Sono morti insieme, intrappolati nel loro garage. Secondo le ricostruzioni, il figlio sarebbe sceso nel tentativo di recuperare l’automobile, il padre lo avrebbe seguito per aiutarlo, ma entrambi sarebbero stati travolti da un’ondata di acqua e fango. Vivevano a Pianello di Ostra anche il 52enne Diego Chiappetti e l’ultra 80enne Ferdinando Olivi. Anche i loro corpi sono stati trovati senza vita: il primo, sposato e padre di due figli, all’interno del suo garage, il secondo al piano leggermente seminterrato dell’abitazione in cui viveva. Nella notte era stato il nipote a lanciare un appello sui social per salvare la vita all’anziano.