Economia e Lavoro

Armando Valiani confermato all’unanimità Segretario Regionale UGL del Lazio

 

Armando Valianiè stato confermato, all’unanimità, Segretario Regionale UGL Lazio. Lo ha sancito il V Congresso che si è tenuto il 29 settembre presso il Carpegna Palace Hotel di Roma alla presenza di numerose personalità del mondo politico, istituzionale, datoriale e sindacale.

La sua elezione di fatto è la prima dopo la pandemia ed un percorso politico che ha portato il sindacato, già Cisnal, da posizioni nettamente schierate a destra, per sostenere successivamente Salvini e infine approdando  con Salvini e infine approdando  nell’area  del centro destra, con ampie aperture unitarie nei confronti di Cgil, Cisl e Uil.

L’obiettivo principale – ha detto nel corso del suo intervento – è difendere con maggiore incisività gli interessi e i diritti delle lavoratrici, dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani, delle categorie più fragili. Vogliamo intervenire con strumenti idonei e determinati nella contrattazione, nella gestione delle imprese con un modello partecipativo e in tutte le azioni sindacali quotidiane, per il miglioramento della qualità del lavoro e della qualità di vita dei lavoratori“.

Un appello alle istituzioni “Dobbiamo investire sul futuro, sulle nuove generazioni, abbiamo una grande responsabilità nei confronti dei giovani. Dobbiamo far si che abbiano la possibilità di sognare un futuro, di poter fare delle scelte il più possibile libere da paure e condizionamenti”.

Se Molte coppie scelgono di avere meno figli, o di non averne, ha proseguito è “a causa dell’incertezza economica ed alla carenza di interventi a sostegno della genitorialità. La mancanza di opportunità lavorative stabili e ben retribuite, la difficoltà di conciliare i tempi vita/lavoro rende difficile per le giovani famiglie pianificare il futuro, toglie loro una progettualità e li rende incerti rispetto a scelte importanti. Dobbiamo investire nella creazione di opportunità lavorative, ridefinendo il concetto di lavoro e sostenendo nuovi settori legati all’innovazione e alla sostenibilità, dobbiamo garantire l’accesso al credito“.

Ma ha un accento molto critico sul salario minimo, cavallo di battaglia della CGiL e della sinistra che a suo avviso può creare altre diseguaglianze.

Ci sono opportunità per il prossimo futuro che vanno colte: “L’Expo2030 rappresenta un’opportunità unica per completare la trasformazione di Roma e della Regione Lazio, iniziata nel secolo scorso con gli interventi nel quadrante sud-ovest, tra cui l’Esposizione del 1942 e le Olimpiadi estive del 1960, che hanno mostrato al mondo un’Italia nuova e diversa”.

 

Nelle prossime settimane, Roma entrerà in una fase di rinnovamento, sostenuta dalle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dagli interventi pianificati in vista del Giubileo del 2025. Quindi il PNRR “rappresenta un’opportunità straordinaria per il Lazio, con un finanziamento di 15,2 miliardi di euro provenienti dall’Europa, gran parte dei quali dal Next Generation EU e da altre fonti di finanziamento. Di questi, 1,4 miliardi saranno gestiti direttamente dalla Regione Lazio, mentre il resto sarà distribuito tra altri enti locali, tra cui Comuni, Province, Ater e altre istituzioni pubbliche”.

Contro la piaga sugli infortuni sul lavoro premette i dati più recenti: “Ad aprile 2022, avevamo registrato 3.872 denunce di infortuni sul lavoro. Tuttavia, ad aprile 2023, questo numero è sceso a 2.480 denunce. Nei primi quattro mesi del 2022, eravamo arrivati a 20.107 denunce, mentre nello stesso periodo di quest’anno siamo a 12.980”.

“Questi dati – ha proseguito- ci parlano di un presente e di un futuro minacciato dal fenomeno delle ‘morti bianche’, dalle malattie professionali, dagli infortuni. In un’epoca in cui la salute e la sicurezza dei dipendenti sono diventate priorità fondamentali, dobbiamo rafforzare la nostra determinazione nel promuovere una cultura della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Questo è un compito che coinvolge tutti noi, ma i sindacati e le associazioni datoriali, svolgono un ruolo cruciale in questo processo”.

L’Ugl, ha concluso non ha bisogno di titoli, m “di uomini e donne che tutti i giorni sui territori ci mettono la faccia, togliendo tempo alle loro famiglie, e combattendo incessantemente affinchè la tutela dei diritti dei lavoratori non sia mai messa in discussione!”. 

L.G.

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