Esteri

Assalto alla democrazia brasiliana, il mondo condanna la violenza e il tentato golpe dei bolsonaristi. Solidarietà a Lula da Usa, Cina e Ue. Meloni: “Inaccettabile”

 

Reazioni di condanna da tutto il mondo per l’assalto dei bolsonaristi all’area del Congresso di Brasilia. I leader internazionali hanno confermato il pieno sostegno al presidente in carica, Luis Inacio Lula da Silva, dagli Stati Uniti alla Ue, passando per l’Italia.  “Quanto accade in Brasile non può lasciarci indifferenti. Le immagini dell’irruzione nelle sedi istituzionali sono inaccettabili e incompatibili con qualsiasi forma di dissenso democratico. È urgente un ritorno alla normalità ed esprimiamo solidarietà alle Istituzioni brasiliane”, ha twittato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Ogni atto di violenza contro le istituzioni democratiche deve essere condannato con grande fermezza. I risultati elettorali vanno sempre e comunque rispettati”, sostiene il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Il presidente americano Joe Biden ha definito “terribile” e “scandalosa” la violenza dei sostenitori dell’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro e poi ha dichiarato: “Condanno l’assalto alla democrazia e al trasferimento pacifico del potere in Brasile. Le istituzioni democratiche del Brasile hanno il nostro pieno sostegno e la volontà del popolo brasiliano non deve essere compromessa. Non vedo l’ora di continuare a lavorare con il presidente Lula”. Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken in un tweet ha sottolineato: “Usare la violenza per attaccare le istituzioni democratiche è sempre inaccettabile. Ci uniamo al presidente Lula nel sollecitare la fine immediata di queste azioni”. “Condanna assoluta dell’assalto alle istituzioni democratiche del Brasile. Pieno sostegno al presidente Lula, democraticamente eletto da milioni di brasiliani attraverso elezioni giuste e libere”, ha twittato il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel. Gli ha fatto eco anche l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell: “Sgomento per gli atti di violenza e l’occupazione illegale del quartiere governativo di Brasilia da parte di estremisti violenti. Pieno sostegno a Lula e al suo governo, al Congresso e alla Corte Suprema Federale”. Su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha scritto: “Condanno fermamente l’assalto alla democrazia in Brasile. È una grande preoccupazione per tutti noi, difensori della democrazia. Il mio pieno sostegno al Presidente Lula, che è stato eletto in modo libero e correttamente”. Mentre la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, si dice “profondamente preoccupata per quanto sta accadendo in Brasile. La democrazia deve essere sempre rispettata”. Poi il Cancelliere tedesco Scholz: “Gli attacchi violenti alle istituzioni democratiche sono attacchi alla democrazia, che non possono essere tollerati. La Germania è al fianco del nuovo presidente, Luiz Ignacio Lula da Silva, e del popolo brasiliano, aggiunge. La Cina ha dichiarato di “opporsi fermamente al violento attacco” agli edifici governativi della capitale brasiliana. “La Cina segue da vicino e si oppone fermamente al violento attacco alle autorità federali in Brasile dell’8 gennaio”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, aggiungendo che Pechino “sostiene le misure adottate dal governo brasiliano per calmare la situazione, ripristinare l’ordine sociale e salvaguardare la stabilità nazionale”. Il Ministero degli Esteri di Ankara condanna “gli atti di violenza contro il governo guidato dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva, il Congresso e la Corte Costituzionale in Brasile”. In un comunicato si afferma come sia “importante rispettare i risultati delle elezioni e il processo democratico che riflette la volontà del popolo nel Paese”. Poi la Spagna: “le notizie in arrivo dal Brasile ricordano qual è la maggior minaccia per la democrazia, la pace e la prosperità nel mondo, da nord a sud e da est a ovest: il risorgimento di movimenti estremisti disposti a travolgere tutto”. È quanto sostenuto dal premier spagnolo, Pedro Sánchez, che sottolinea come i “metodi” di questi gruppi “sono replicati millimetricamente in tutti i Paesi in cui sono presenti” e sono basati sul coniugare “l’uso sistematico della menzogna”, il “ricorso all’insulto e alla violenza verbale” e “un attacco alle istituzioni democratiche”.

Ch.Nap.

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