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Attacchi hacker dalla Russia, la sicurezza nazionale non è a rischio. Gabrielli: “Non pericoloso ma è possibile un’escalation”

Gli attacchi hacker di tipo Ddos contro siti web di istituzioni e pubbliche amministrazioni non intaccano i dati. A darne notizia con una nota l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale spiegando che “questi attacchi, benché possano rendere indisponibili i siti per un certo periodo di tempo ad utenti legittimi creando alcuni disagi, non intaccano la integrità e la confidenzialità delle informazioni e dei sistemi colpiti a differenza, ad esempio, di un attacco di tipo ransomware”. L’Agenzia sta monitorando la situazione e sul portale dello Csirt Italia ha pubblicato un bollettino tecnico contenente le linee guida aggiuntive per la mitigazione delle diverse tipologie di attacchi Ddos, “raccomandando l’adozione di tutte le misure indicate da parte delle pubbliche amministrazioni, dei media e di tutti quei privati che offrono servizi di pubblica utilità. I siti che adottano appropriatamente tali misure – si sottolinea – in caso vengano attaccati, riusciranno a ben mitigare gli attacchi azzerando o diminuendo al minimo i disagi per gli utenti legittimi”. Sull’attacco kacker da registrare anche la presa di posizione del Prefetto e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Sicurezza Nazionale, Gabrielli: “Non abbiamo mai negato che la vicenda bellica potesse comportare anche effetti di questo tipo ma bisogna centrare quelli che sono gli effetti. Quello a cui stiamo assistendo in queste ore sono attacchi di Dos che hanno come obiettivo principale il creare disservizi ma che non hanno nulla a che vedere con attacchi che possono incidere sulla salvaguardia dei dati e sulla funzionalità dei sistemi”. Lo dice a Rai Radio1, ospite della trasmissione ‘Radio1 in Vivavoce’.
“Dobbiamo vivere gli eventi non sempre come guerre nucleari: un conto sono le disfunzioni tecniche, un conto sono gli attacchi di questo genere, un altro ancora sono i Ramsware, che si inseriscono nei sistemi e se ne impadroniscono”. Quindi questi attacchi non sono le famose ‘conseguenze’ di cui più volte ha parlato Vladimir Putin? “In questo mondo ci sono anche i collettivi hacker che hanno attaccato le infrastrutture russe. Oggi hanno un rilievo maggiore ed è giusto così – ha spiegato – ma dobbiamo anche avere approccio che io chiamo di resilienza psicologica, che non significa sottovalutare. Però anche vivere ogni singolo attacco, perché un sito istituzionale non è fruibile per qualche ora, credo non sia la modalità giusta. Le guerre si vincono anche con la modalità con cui si affrontano problemi – ha sottolineato – e se creiamo un clima di disfattismo per un attacco di Dos allora comincio a preoccuparmi quando gli attacchi saranno più significativi, il che non è escluso non avverrà”. Ci dobbiamo aspettare una sorta di escalation? “Direi di si, è nelle cose, dobbiamo prepararci”.

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