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Cina, Russia e Stati Uniti, il “grande gioco è iniziato, ma l’Europa non è al tavolo

di Giuliano Longo

A Washington circolano perplessità per l’apparente situazione di stallo in Ucraina, dove le forze di Kiev non possono sfondare le difese fortificate della Russia. Nel frattempo, l’America è interamente concentrata sulle ultime novità provenienti dalla Cina per quei per quei malware complessi, in grado di paralizzare i sistemi informatici statunitensi. Lo riporta il New York Times secondo il quale  “la scoperta del malware ha dato il via a una serie di riunioni alla Casa Bianca in cui alti funzionari del Consiglio di sicurezza nazionale, del Pentagono, della Homeland Security Departiment e delle agenzie di spionaggi, tentano di comprendere le dimensioni del pericolo e le risposte da dare”. Washington e Microsoft hanno attribuito il recente attacco malware ad operatori sponsorizzati dallo stato cinese e altamente specializzati, ma non è noto di come si sia giunti a questa conclusione. Da decenni ormai le reti informatiche cinesi sono state individuate e monitorate, ma gli ultimi sviluppi  potrebbero rappresentare una minaccia per gli  Stati Uniti e forse condizionare anche gli sviluppi del conflitto ucraino. Se sostenere pienamente la Russia in questa guerra sarebbe pericoloso per la Cina, non sostenerla   potrebbe accelerarne la sconfitta di Mosca, incrinando irrimediabilmente i rapporti fra le due potenze. Nè va dimenticato che Pechino ha siglato  un trattato di amicizia con Mosca e ha sostenuto inizialmente le ragioni dell’invasione piuttosto che prendere le distanze dal conflitto. Russi e americani, nei salotti della diplomazia grigia, affermano che l’accordo di base per colloqui di pace in Ucraina è reciproco, mentre la Cina preoccupa di più gli americani che forse vorrebbero evitare il crollo della Russia, dopo una possibile umiliante sconfitta nella guerra ucraina. Una valutazione strategica che non facilita la ricerca di una sistemazione nel teatro di guerra perché Zelensky potrebbe  temere lo scippo ​​della vittoria dopo un anno e mezzo. Non è facile convincere l’Ucraina anche se una sua vittoria totale sul campo di battaglia è molto improbabile. Una vittoria che non convinca gli ucraini a tenersi fuori dalle future recriminazioni russe o una pace che alimenti la futura vendetta della Russia potrebbero preludere al peggio, un’altra guerra molto più sanguinosa che coinvolgerebbe  l’Europa negli anni a venire.A questo punto per gli americani sarebbe essenziale porre fine al conflitto e trovare un equilibrio di pace duraturo altrimenti potrebbero non avere la forza di proseguire il confronto con la Cina.   I combattimenti in corso in Occidente generano innegabilmente paure e tensioni in Oriente, creando una instabilità globale che preoccupa Pechino, mentre la pace potrebbe spezzare l’anello  che si va costruendo fra russia Cina e altri Paesi del mondo (leggi BRIC) che contestano la primazia americana.Quanto all’Europa, indipendentemente dalle velleità britanniche e polacche, sembra ormai ai margini di questo “grande gioco”, da cui dipendono le sorti dell’umanità. Se i poli geopolitici aumentano, l’Europa pare ormai  rappresentare il 51° stato dell’Unione.  

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