Esteri

Crisi Russia-Ucraina, telefonata Draghi-Putin. Si cerca la de-escalation. Kiev al centro dei pensieri internazionali

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto una conversazione telefonica con il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Al centro dei colloqui vi sono stati gli ultimi sviluppi della crisi ucraina e le relazioni bilaterali. Il Capo del Governo italiano ha sottolineato l’importanza di adoperarsi per una de-escalation delle tensioni alla luce delle gravi conseguenze che avrebbe un inasprimento della crisi. Sono stati concordati un impegno comune per una soluzione sostenibile e durevole della crisi e l’esigenza di ricostruire un clima di fiducia. Intanto il presidente americano Joe Biden torna a parlare della crisi Ucraina: “Continuiamo a impegnarci in una diplomazia senza sosta per allentare le tensioni”, ha dichiarato l’inquilino della Casa Bianca sottolineando come durante il Consiglio di sicurezza dell’Onu sia stata sottolineata la “natura della minaccia russa verso la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”. “Dato che la Russia continua a rafforzare la sua presenza intorno all’Ucraina, siamo pronti, qualunque cosa accada”, ha sottolineato Biden. Ma se Biden forza le sue dichiarazioni, Mosca non fa passi indietro. “Non ci tireremo indietro di fronte alle minacce di sanzioni statunitensi” E’ questa la posizione espressa dall’ambasciata russa a Washington prima dell’atteso colloquio telefonico tra il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, e il segretario di Stato Usa, Antony Blinken. “Non ci tireremo indietro né staremo sull’attenti, ascoltando le minacce delle sanzioni statunitensi”, ha scritto l’ambasciata russa su Facebook, aggiungendo che “è Washington, non Mosca, a generare tensioni”. Intanto, in queste ore-giorni, l’Ucraina è al centro di visite ufficiali . Primo ad arrivare a Kiev il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Valdis Dombrovskis che si mostrato rassicurante: “L’Unione europea è unita nel sostenere l’Ucraina, politicamente ed economicamente, e continueremo a rafforzare la nostra stretta collaborazione.“È importante – ha detto ancora – che gli Stati Uniti, la Nato e tutti gli Stati membri dell’Ue continuino a collaborare strettamente, sostenendo l’Ucraina in risposta all’escalation russa. Siamo uniti nell’inviare un messaggio chiaro alla Russia: qualsiasi ulteriore azione aggressiva avrebbe gravi conseguenze politiche ed economiche”. Dopo Dombrovskis in Ucraina anche il Premier britannico Boris Johnson che è stato ricevuto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, con cui ha discusso dell’attuale crisi con la Russia, secondo quanto riporta il Mirror, citando un portavoce del premier britannico. Sulla crisi Johnson è stato chiarissimo: “Penso che un’invasione dell’Ucraina, qualsiasi incursione in Ucraina oltre il territorio che la Russia ha già conquistato nel 2014 sarebbe un disastro assoluto per il mondo, e soprattutto sarebbe un disastro per la Russia”. Un’invasione russa sarebbe “amaramente e sanguinosamente contrastata” dal popolo ucraino, ha aggiunto Johnson. Ma Kiev è ormai città d’attrazione di numerosi altri leader tra questi anche quello polacco Mateusz Morawieck. La a Polonia fornirà all’Ucraina sistemi di difesa aerea portatili e droni, ha affermato oggi il primo ministro polacco .  Ilcapo dell’Ufficio per la sicurezza nazionale polacco, Pawel Soloch, aveva affermato che Varsavia ha deciso di fornire all’Ucraina armi difensive, senza specificare quali armi sarebbero state inviate.  “Stiamo parlando di munizioni, di Grom e di droni di vario tipo, che vengono utilizzati per scopi difensivi”, ha detto Morawiecki ai giornalisti.

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