Politica

 Decreto del Governo sull’emergenza migranti, confermate le pene durissime per gli scafisti

 

Il ripristino dei decreto flussi, pene più severe per gli scafisti (fino a 30 anni, nei casi più gravi) e procedure snellite per l’ingresso legale in Italia. Tutto nell’unico decreto che ha ricevuto il via libera del Consiglio dei ministri sull’immigrazione che si è tenuto nel palazzo del Comune di Cutro. Obiettivo: “Fermare la tratta di essere umani”, ha detto la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa insieme ai due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, quello dell’Interno Matteo Piantedosi, quello dell’Agricoltura Lollobrigida e il sottosegretario Alfredo Mantovano. Meloni ha sottolineato la “politica di maggiore fermezza” alla base del decreto, soprattutto contro chi traffica i migranti. E, ribadendo ancora una volta che la gestione dell’immigrazione non può essere una problematica solo italiana (ma europea), lancia un messaggio: “In Italia non conviene entrare illegalmente, pagare gli scafisti e rischiare di morire”. Nel testo anche misure contro il caporalato, sanzioni per i Centri migranti non conformi e il potenziamento delle strutture per i rimpatri. In una nota uscita dopo il Cdm, Meloni fa sapere che inviterà nelle prossime ore i familiari delle vittime della tragedia. Ma andiamo a vedere il testo del Decreto:  Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e dei Ministri dell’interno, Matteo Piantedosi, della giustizia, Carlo Nordio, del lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida e per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare. Le nuove norme rafforzano gli strumenti di contrasto ai flussi migratori illegali e all’azione delle reti criminali che operano la tratta di esseri umani, semplificano le procedure per l’accesso, attraverso canali legali, dei migranti qualificati. Di seguito le principali innovazioni del decreto.

Inasprimento delle pene per reati connessi all’immigrazione clandestina

Si introduce il nuovo reato di “morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina”, che prevede gravi pene: da 10 a 20 anni per lesioni gravi o gravissime a una o più persone; da 15 a 24 anni per morte di una persona; da 20 a 30 anni per la morte di più persone.

Espulsioni e ricorsi

Si elimina la necessità di convalida del giudice di pace per l’esecuzione dei decreti di espulsione disposti a seguito di condanna.

Nuove modalità di programmazione dei flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri

Le quote di stranieri da ammettere in Italia per lavoro subordinato saranno definite, non più solo per un anno ma per un triennio (2023-2025), con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previo parere – tra l’altro – delle Commissioni parlamentari competenti.
In via preferenziale, le quote saranno assegnate ai lavoratori di Stati che promuovo per i propri cittadini campagne mediatiche sui rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari.

Modifiche alle norme sui titoli di ingresso e di soggiorno per lavoro subordinato di cittadini stranieri

Si semplifica l’avvio del rapporto di lavoro degli stranieri con aziende italiane e si accelera la procedura di rilascio del nulla osta al lavoro subordinato, anche per esigenze di carattere stagionale.

Programmi di formazione

Ingressi fuori quota per stranieri che hanno superato, nel Paese di origine, i corsi di formazione riconosciuti dall’Italia, che saranno promossi dal Ministero del lavoro.

Durata del permesso di soggiorno rinnovato

I rinnovi del permesso di soggiorno rilasciato per lavoro a tempo indeterminato, per lavoro autonomo o per ricongiungimento familiare avranno durata massima di tre anni, anziché due come oggi.

Priorità alle aziende/lavoratori agricoli

Si stabilisce che i datori di lavoro che hanno fatto domanda per l’assegnazione di lavoratori agricoli e non sono risultati assegnatari abbiano la priorità rispetto ai nuovi richiedenti.

Contrasto alle agromafie

Al fine di proteggere il mercato nazionale dalla criminalità agroalimentare, il personale dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, inquadrato nell’area delle elevate professionalità e nell’area funzionari, ha la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria; il restante personale inquadrato nell’area assistenti e nell’area operatori è agente di polizia giudiziaria.

Centri per migranti

Si introducono norme per il commissariamento della gestione dei centri governativi per l’accoglienza o il trattenimento degli stranieri, e comunque per farne proseguire il funzionamento.
Si prevede la facoltà, in sede di individuazione, acquisizione o ampliamento dei centri di permanenza per i rimpatri (CPR), di derogare al codice dei contratti pubblici, consentendo una maggiore speditezza nello svolgimento delle procedure. L’efficacia della deroga è limitata fino al 31 dicembre 2025. È fatto, comunque, salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione.

Protezione speciale

Si definisce meglio la protezione speciale per evitare interpretazioni che portano a un suo allargamento improprio. Con norma transitoria si prevede che la nuova disciplina operi dall’entrata in vigore del decreto-legge.

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