Roma Capitale

Detenuta uccise figli in carcere, a processo la psichiatra

Non visitò Alice Sebesta, nonostante fosse stata chiamata dal carcere per un colloquio con la detenuta, Alice Sebesta. Ed è per questo che ora la psichiatra che aveva in cura la madre di origine tedesca che ha ucciso i propri figli lanciandoli dalla tromba delle scale del carcere di Rebibbia è stata rinviata a giudizio. La dottoressa Loriana Bianchi, in servizio all’Asl Roma 2 del reparto femminile del penitenziario, dovrà rispondere dell’accusa di omicidio colposo. La Sebesta, nel dicembre del 2019, è stata assolta per quanto avvenuto quel giorno, il 20 settembre del 2018 nel reparto nido dello stesso istituto di pena. Anche se nei confronti della donna caddero le accuse per vizio totale di mente, lei dovrà trascorrere 15 anni nella Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di Castiglione delle Stiviere perché affetta da disturbi mentali e ritenuta socialmente pericolosa. Per la Bianchi il processo comincerà invece il 13 aprile 2022 davanti alla VII sezione del tribunale. Secondo l’imputazione avrebbe omesso, “per colpa, determinata da imprudenza, negligenza ed inosservanza di legge”, “di sottoporre a visita psichiatrica la detenuta e somministrarle le cure conseguenti anche farmacologiche, sebbene avesse ricevuto ripetute richieste di intervento, conseguenti a comportamenti evidenti di scompenso psichico”. Prima di uccidere Faith, di 4 mesi, e Divine, di 19 mesi, la Sebesta – secondo il difensore – sarebbe stata segnalata più volte “per alcuni comportamenti, sintomatici di una preoccupante intolleranza nei confronti dei due piccoli”, tanto che il personale del carcere aveva segnalato “la necessità di accertamenti anche di tipo psichiatrico”. Informazioni che al suo legale, Andrea Palmiero, non erano state, però, mai comunicate.

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