Economia e Lavoro

Dopo il Next Generation Eu spunta un nuovo Piano. L’annuncio di Gentiloni

di Chiara Napoleoni

Il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni ha rilanciato la sua proposta di pensare a un nuovo programma di sviluppo europeo comune che possa subentrare all’attuale Next Generation Eu, una volta che questo piano – lanciato per sostenere l’economia dopo i crolli causati dalle restrizioni imposte dai governi a motivo del Covid – sarà completato nel 2026. E per questo, intervenendo al convegno sul futuro di del piano Invest Eu (l’ex piano Juncker, a cui è stato poi cambiato nome, come ricordato dallo stesso Gentiloni) ha suggerito che possa basarsi proprio sul meccanismo di quest’ultimo: garanzie dal bilancio Uu con cui si punta a ottenere un effetto leva e mobilitare fondi anche del settore privato. “Possiamo dire che InvestEu è una storia di successo europeo, i numeri parlano da sé: 96 dei progetti avviati e più del 70% approvato, anche con Paesi partner non Ue come la Norvegia, che hanno riconosciuto il valore all’unirsi a questo sforzo. Ora abbiamo davanti a noi una montagna di investimenti da trovare per le nostre priorità comuni su transizione verde e digitale, cruciale per il futuro e la competitività dell’Europa e per le prospettiva del lavoro”, ha rilevato Gentiloni. Quanto ai temi legati all’economia comunitaria e globale, da registrare la presa di posizione del nostro ministro dell’Economia Giorgetti: “L’Italia e la comunità internazionale si trovano ad affrontare complesse sfide in uno scenario mondiale in continuo divenire. Prima la pandemia, poi l’impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime, quindi l’inflazione, fino alle tensioni derivanti dal conflitto russo-ucraino, da quello palestinese e la crisi nel Mar Rosso. Tutti fattori che mettono a rischio la crescita internazionale e quindi quella economica italiana”. “E’ necessario – ha concluso  Giorgetti – continuare l’attuazione delle politiche strutturali del governo in settori quali competitività, transizione econologica e digitale, sanità e welfare, nel pieno rispetto dei conti pubblici e della sostenibilità del debito”. Intanto, a proposito di sostegni alla ripresa, resta aperto anche il capitolo Pnrr, sul quale dice la sua il ministro Fitto: “Abbiamo già presentato la richiesta di pagamento della quinta rata del Pnrr, siamo l’unico Paese ad averlo fatto. E’ partito nei giorni scorsi il confronto con la Commissione Ue per verificare il raggiungimento degli obiettivi.  Entro febbraio, massimo marzo, avremo il pagamento della quinta rata”. “Il pagamento della quarta ci ha portato ad aver incassato 102 miliardi di euro, oltre la metà delle risorse disponibili”, ha spiegato.

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