Qualunque iniziativa dell’Onu dovrebbe favorire una de-escalation, una ripresa del dialogo e una soluzione politica del conflitto in Ucraina: questa la posizione della Cina dopo un voto dell’Assemblea generale che ha condannato come “illegali” i referendum russi nelle regioni di Donetsk, Kherson, Lugansk e Zaporizhzhia. La risoluzione in esame è stata approvata al Palazzo di vetro di New York con una maggioranza di 143 Paesi.Contrari cinque Stati, nello specifico Russia, Bielorussia, Nicaragua, Corea del Nord e Siria. Tra i 35 Paesi astenuti figurano invece Pakistan, Sudafrica e soprattutto India e Cina, i due Paesi più popolosi al mondo, legati a Mosca da rapporti di cooperazione politica e da importazioni di energia crescenti.
Secondo l’ambasciatore di Pechino all’Onu, Geng Shuang, il voto sulla risoluzione non è di aiuto.“Ogni iniziativa intrapresa dall’Assemblea generale”, ha detto il diplomatico, “dovrebbe favorire una de-escalation della situazione, una ripresa del dialogo e la promozione di una soluzione politica della crisi”.
Nella notte bombardamenti russi sono stati segnalati sia nella regione di Kiev che a Mykolaiv. Secondo il sindaco di questa seconda città, Oleksandr Senkevich, i raid si sono concentrati attorno all’una. “È stato colpito un palazzo di cinque piani”, ha detto l’amministratore, “e i due piani superiori sono stati completamente distrutti”.
aggiornamento la Guerra di Putin ore 14.42