Economia e Lavoro

Draghi alle Camere: “L’ordine internazionale minacciato dai dazi Usa”

 

“E’ la prima volta che torno in Parlamento dopo la fine del mio mandato da presidente del Consiglio. Lo faccio con un po’ di emozione e con tanta gratitudine per quello che questa istituzione ha saputo fare in anni molto complicati per il Paese e sta ancora facendo”. Lo ha detto il presidente Mario Draghi in audizione in merito al Rapporto sul futuro della competitività europea davanti alle commissioni di Camera e Senato. Poi l’ex Presidente della Bce ed ex Presidente del Consiglio è entrato nel merito del suo rapporto: “La nostra prosperità, già minacciata dalla bassa crescita per molti anni, si basava su un ordine delle relazioni internazionali e commerciali oggi sconvolto dalle politiche protezionistiche del nostro maggiore partner. I dazi, le tariffe e le altre politiche commerciali che sono state annunciate avranno un forte impatto sulle imprese italiane ed europee. L’ex premier e presidente Bce ha spiegato che oggi “sono posti in discussione” i valori fondanti dell’Ue, e cioè “pace, prosperità, solidarietà e, insieme all’alleato americano, sicurezza, sovranità e indipendenza”. “La nostra sicurezza è oggi messa in dubbio dal cambiamento nella politica estera del nostro maggior alleato rispetto alla Russia che, con l’invasione dell’Ucraina, ha dimostrato di essere una minaccia concreta per l’Unione Europea”. “Gli indirizzi della nuova amministrazione hanno drammaticamente ridotto il tempo disponibile” – ha detto Draghi – “l’Europa è oggi più sola nei fori internazionali”. “Costi dell’energia così alti pongono le aziende – europee e italiane in particolare – in perenne svantaggio nei confronti dei concorrenti stranieri” mettono a rischio “la sopravvivenza di alcuni settori tradizionali. Una seria politica di rilancio della competitività europea deve porsi come primo obiettivo la riduzione delle bollette – per imprese e famiglie”. Poi Draghi parla anche di costi energetici e soprattutto bollette: “Una seria politica di rilancio della competitività europea deve porsi come primo obiettivo la riduzione delle bollette, per imprese e famiglie. Nei prezzi finali ai consumatori – ha detto Draghi – incide anche la tassazione, in Italia tra le più elevate dell’Europa. Nel primo semestre del 2024, l’Italia risultava il secondo Paese europeo con il più alto livello di imposizione e prelievi non recuperabili per i consumatori elettrici non domestici. Costi dell’energia così alti pongono le aziende, europee e italiane in particolare, in perenne svantaggio nei confronti dei concorrenti stranieri. È a rischio non solo la sopravvivenza di alcuni settori tradizionali, ma anche lo sviluppo di nuove tecnologie a elevata crescita. Si pensi ad esempio all’elevato consumo necessario per i data center”. Ed ancora sulle rinnovabili: “Occorre sostenere l’azione della commissione in quest’area ed è fondamentale una rapida attuazione dei provvedimenti. Anche per quanto riguarda il gas è necessaria una maggiore trasparenza sui prezzi di acquisto alla fonte. Il beneficio dei più bassi costi operativi delle rinnovabili raggiungeranno pienamente gli utenti finali solo tra molti anni. I cittadini ci stanno dicendo che sono stanchi di aspettare. La stessa decarbonizzazione è a rischio. I prezzi all’ingrosso dell’elettricità dipendono dal mix di generazione ma anche da come si forma il prezzo”.

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