Economia e Lavoro

Ecco la mappa e tempi d’applicazione delle misure del Piano

Riforme per semplificare, sburocratizzare, digitalizzare. Comincia con il decreto Semplificazioni il percorso del Recovery plan dopo il sì della Commissione europea. Il governo intende procedere a tappe forzate per modificare profondamente la Pubblica amministrazione e il funzionamento della macchina Italia. Si comincia, entro pochi giorni, con il decreto Semplificazioni che punta a eliminare molti vincoli burocratici per spianare la strada al Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’obiettivo principale, spiega la “Stampa”, è di garantire una corsia preferenziale ai progetti del Recovery senza che la burocrazia freni il rilancio del Paese. Entro maggio sarà operativo un decreto con gli interventi urgenti e il lavoro per semplificare andrà avanti fino al 2026. L’obiettivo è razionalizzare la legislazione ambientale, edilizia e di contratti pubblici, velocizzando le verifiche antimafia e limitando le responsabilità per danno erariale. Si studia poi un’unica piattaforma per la trasparenza che alleggerisca gli obblighi delle varie amministrazioni. Previsto un disegno di legge delega anticorruzione entro giugno. 

Fisco – La riforma del Fisco, che ha l’obiettivo di definire un sistema certo ed equo, partirà dalla revisione dell’Irpef, che dovrà rimanere un’imposta progressiva mantenendo in equilibrio i conti pubblici. Per tagliare l’Irpef, si legge nel Pnrr, bisogna potenziare il contrasto all’evasione fiscale con almeno 2mila nuove assunzioni e dare regole certe e stabili nella lotta agli evasori. Non si parla di nuove aliquote Irpef ma si esprime l’obiettivo di semplificare e razionalizzare le regole riducendo gradualmente il carico fiscale. Il disegno di legge delega, assicura il governo, sarà presentato entro il 31 luglio. 

Pubblica amministrazione – Dovrà essere operativa entro il 31 dicembre la riforma della Pubblica amministrazione, che si articolerà su i temi di concorsi, procedure, competenze e digitalizzazione. L’obiettivo principale è quello snellire la selezione per il ricambio generazionale: oggi il tempo tra la pubblicazione del bando di concorso e l’assunzione può arrivare a 4 anni. Valorizzare conoscenze e competenze nel reclutamento dei dipendenti pubblici e assicurare la parità di genere; digitalizzazione; semplificazione di norme e procedure sono i punti cardine della riforma del sistema. Sul piatto ci sono 1,67 miliardi tra risorse europee e fondi strutturali per svecchiare e rinvigorire il sistema.

Giustizia – Tempi serrati anche per la riforma della giustizia, con la revisione del processo civile e penale entro settembre 2021 e con i decreti attuativi entro settembre 2022. Essenziale per rendere più efficiente la giustizia civile la definizione di strumenti alternativi, ad esempio estendendo arbitrato e mediazione. Per l’appello previsto un potenziamento del filtro di ammissibilità e nel penale l’obiettivo sono processi più veloci e scorrevoli fin dal primo grado. Una commissione istituita dal ministero elaborerà le proposte su processo e prescrizione. La riforma dell’ordinamento con carriere dei magistrati, organizzazione degli uffici giudicanti e inquirenti e il Csm prevista in Parlamento entro giugno.

In Parlamento è intanto arrivato il testo definitivo. Sono 337 pagine che il governo definisce “un intervento epocale, che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia e accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica”. L’impatto sul Pil sarà di 16 punti da qui al 2026, con una crescita stimata al 24% per il Sud. Importante la clausola sul lavoro inserita nel documento finale: le imprese che parteciperanno ai progetti del Pnrr dovranno assumere giovani e donne. E mette in cantiere molte misure già entro il 2021 per accelerare i tempi. 

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