Primo piano

Emessa la prima multa per detriti spaziali

di Gino Piacentini

Uno dei temi ambientali più rilevanti per la salute del nostro pianeta, i rifiuti e la loro gestione, si arricchisce di una nuova dimensione: l’orbita terrestre.

Infatti nell’orbita della Terra sono presenti circa 700mila detriti spaziali, molti dei quali grandi circa un centimetro che vagano incontrollati e a rischio collisione con satelliti e con le varie stazioni spaziali. Se fino al 2022 la gestione del fenomeno era stata affidata all’autoregolazione dell’industria satellitare, dalla fine del 2023 la Federal Communications Commission (FCC) degli Stati Uniti ha deciso di intervenire direttamente attraverso l’emissione di una prima storica decisione: una multa di 150mila dollari a Dish Network, società del Colorado attiva nel settore della televisione satellitare e pay tv.

La commissione FCC ha motivato la multa asserendo che la società non abbia fatto deorbitare adeguatamente il suo satellite EchoStar-7, che si trova nello spazio da più di due decenni, inviandolo in una “orbita di smaltimento” a un’altitudine troppo bassa e quindi a rischio collisione con altre strumentazioni. La Dish, secondo la FCC, dopo aver concordato un piano di mitigazione dei detriti orbitali del suo EchoStar-7, allo scopo di portare il satellite nella cosiddetta “orbita cimiteriale” dove non avrebbe più costituito un pericolo, la società si sarebbe accorta solo in un secondo momenti di aver sbagliato i calcoli sul carburante, che infatti non essendo sufficiente per compiere l’intero tragitto, ha lasciato il satellite a metà strada, diventando di fatto un detrito a rischio collisione con satelliti ancora attivi in orbita geostazionaria.

“Si tratta – ha precisato Loyaan A. Egalcapo dell’ufficio di controllo della FCC – di un accordo rivoluzionario, che rende molto chiaro che la Fcc ha una forte autorità di controllo e capacità di far rispettare le sue regole di vitale importanza sui detriti spaziali”.

La multa di 150mila dollari rappresenta una piccola percentuale delle entrate complessive di Dish, ma ha lo scopo di spingere il resto del settore a prestare maggiore attenzione alla gestione dei propri satelliti nell’orbita spaziale, dalla fase di lancio a quella di smaltimento. Questa storica decisione, fa eco alle dichiarazioni del capo della Nasa, Bill Nelson, il quale a luglio scorso aveva dichiarato alla Bbc che la “spazzatura spaziale” era un “grosso problema, affermando che la Stazione spaziale internazionale dovesse essere spostata lontano dai detriti qualora non fosse stato possibile sbarazzarsi di questi ultimi. Detriti che possono raggiungere la velocità orbitale di circa 17.500 miglia all’ora, e che per tanto rappresenterebbero un pericolo non solo gli altri satelliti, ma anche per gli astronauti impegnati durante le attività.

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