Energia e Sostenibilità

Emissioni auto: Italia e Germania chiedono all’UE di ridiscutere i limiti

di Gino Piacentini

Adolfo Urso, ministro per le Imprese e il Made in Italy, ha avviato a Bruxelles un dialogo con il ministro tedesco della Transizione Energetica, Robert Habeck, per discutere la revisione delle norme europee sulle emissioni di CO2 delle auto. Il ministro tedesco sostiene l’idea di anticipare la revisione dei limiti emissivi dal 2026 alla prima metà del 2025, e condivide la necessità di far fronte comune rispetto alle richieste di Bruxelles.

La sinergia tra Italia e Germania, alla quale potrebbero aderire anche altri Paesi UE, differisce su un punto, per Berlino infatti il divieto di vendita di veicoli a motore endotermico può rimanere al 2035, al contrario per Roma tale data è ritenuta inaccettabile.

Per questo motivo durante l’incontro, Urso ha presentato un “non paper” con quattro richieste fondamentali all’Europa:

  • Attivare subito la clausola di revisione del Regolamento sulle emissioni di CO2 per i veicoli leggeri, anticipandola da fine 2026 a inizio 2025;
  • Riesaminare accuratamente le modalità che porteranno allo stop ai motori endotermici nel 2035;
  • Creare un “Fondo per la Competitività”, riprendendo una raccomandazione del rapporto Draghi sulla Competitività UE, che supporti diversi settori tra cui l’automotive;
  • Migliorare l’ambiente imprenditoriale tramite semplificazioni.

Urso ha evidenziato che la situazione attuale è insostenibile, con cali sia nella produzione di auto che nelle vendite di veicoli elettrici. Ha proposto un fronte di paesi a sostegno della revisione delle norme stabilite nel 2022 e ha chiesto l’istituzione di un fondo di sostegno per la filiera automobilistica e per i consumatori che acquistano vetture elettriche.

Per mantenere il divieto di vendita di auto diesel e benzina al 2035, l’Italia ha indicato la necessità di tre condizioni: l’istituzione di un fondo di sostegno, l’adozione di un approccio che favorisca la neutralità tecnologica e la definizione di una strategia per garantire l’autonomia europea nella produzione di batterie. Queste misure sono ritenute fondamentali per sostenere la transizione verso un mercato automobilistico più sostenibile e competitivo in Europa.

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