Esteri

  Francia ballottaggio, l’avanzata della destra costringe Macron ad alleanze con la sinistra

di Giuliano Longo

Emmanuel Macron si trova di fronte a una scelta amaramente dolorosa e mortificante per il suo Ego debordante: usare qualunque mezzo per fermare l’estrema destra, anche l’alleanza con quel diavolo di Melenchon, l’ultra sinistro.

Il voto anticipato, dopo la disastrosa sconfitta per mano dell’estrema destra nelle elezioni europee di giugno, aveva  l’obiettivo di bloccare l’avanzata  lepenista e mettere in un angolo il “ Nuovo Fronte Popolare”della sinistra, ma ha  ottenuto esattamente il risultato opposto.

La seconda economia più grande d’Europa, settima nel mondo e una potenza che dispone di armi nucleari, rischia di avvicinare il Governo ad una netta virata alla destra estrema ,per la prima volta nel dopoguerra dopo che De Gaulle aveva stroncato le intenzioni golpiste dei generali sconfitti dalla rivoluzione algerina

Dalle proiezioni resulta che Rassemblement National (RN)  di Marine Le Pen ha preso un drammatico vantaggio nella prima fase del voto, con il 34% dei consensi seguito con il 2e% della sinistra unita e solo il 20% del suo partito centrista. in dissoluzione.

Se i Ballottaggi confermeranno i risultati del primo turno rimane il rischio che dopo il secondo turno del 7 luglio RN conquisti la maggioranza dell’Assemblea Nazionale, anche se molti osservatori ritengono questa possibilità improbabile.

In quel caso  la Francia potrebbe venire   governata, almeno in parte, da politici che simpatizzano  per Vladimir Putin, promettendo una svolta (al momento piuttosto nebulosa) dell’Unione Europea, una guerra aperta alla immigrazionequalche problema per l’adesione di Parigi alla Nato.

Certo, Marie Le Penha ammorbidito alcune delle sue posizioni più  oltranziste, ma rimane molto scettica sulle posizioni politiche del mainstream occidentale, soprattutto se dovesse vincere  la presidenza nel 2027,dopo essere arrivata al secondo turno per ben due volte. .

Secondo l’analisi dell’istituto di sondaggi Ipsos, con i risultati previsti del 33,2% al primo turno, potrebbe ottenere tra 230 e 280 seggialla Assemblea Nazionale, la soglia per ottenere la maggioranza assoluta in parlamento è di 289 seggi,quindi  l’estrema destra potrebbe addirittura essere in grado di formare un governo nel giro di una settimana, con il presidente del RN Jordan Bardella.

Ma la procedura è più complessa. Nelle elezioni parlamentari i 3 candidati che ottengono il maggior numero di voti al primo turno passano al secondo. Solo in queste elezioni l’affluenza alle urne è stata elevata (60%) e ciò significa che in circa 315 collegi elettorali c’è anche un terzo candidato, spesso qualcuno della coalizione “Ensemble” di Macron.

Dalle prime dichiarazioni è ormai evidente che i macroniani e la sinistra punteranno unitariamente sul candidato che ha la possibilità di vincere, ma  molti  candidati dell’ensemble di Macron, sonogià  stati eliminati in metà dei 577 collegi elettorali  passando da  250 deputati a meno di 100, gicoforza puntare anche  su candidati della sinistra sia pur turandosi il naso.

Il partito di  sinistra “France Insoumise” di  Jean-Luc Mélenchonè sicuramente l’avversario più pericoloso per Marie Le Pen, ma lo era anche per  Macron ha condotto la sua campagna elettorale sparando cannonare sul “Nuovo Fronte Popolare”,di cui oggi ha un disperato bisogno per restare a galla nei prossimi 3 anni.

Prospettiva già nei fatti perchè subito dopo i primi exit poll, il primo ministro di Macron, Gabriel Attal,ha chiesto che “non si vada a votare  per il RN” lasciando  intendere che i candidati appartenenti alla coalizione di Macron dovrebbero ritirarsi solo nel caso in cui un candidato delle “forze repubblicane” sia nella posizione migliore per vincere,

I candidati che si sono qualificati per il secondo turno di votazione hanno tempo fino a martedì sera per decidere se ritirarsi dalla corsa o continuare a combattere.

Qualche giorno fa RN affermava che “non cercherà di formare il governo”  se non otterrà la maggioranza assoluta in parlamento. Tradizionalmente, il presidente francese nomina un primo ministro dal gruppo parlamentare più numeroso dell’Assemblea nazionale.

Per poter raggiungere la maggioranza assoluta, Le Pen dovrebbe stringere un accordo con i deputati del partito conservatore Les Républicains, ma al primo turno ci aveva provato il suo leader  Eric Ciotti immediatamente espulso dal partito.

In conclusione, se le elezioni portassero ad un parlamento sospeso, Macron potrebbe sopravvivere politicamente, ma quali condizioni? La sinistra metterà i piedi sul piatto del governo e porrà  sue condizioni.

Un dato è certo, dopo Italia e altri paesi, l’Europa “dei popoli va a destra”,quella del mainstream va invece avati secondo la sue logiche, il che, ci duole dirlo, giustifica le critiche di Giorgia Meloni per la semi esclusione dell’Italia degli accordi più importanti sulle nomine UE. Posizione corroborata dallo stesso Presidente Mattarella.

Quanto ai perché di questa svolta a destra di parte degli elettori europei (per non parlare di quelli USA se vincesse The Donald),  stanno già fiorendo analisi, interpretazioni, commenti, dibattiti, approfondimenti e quant’altro serva a coprire le responsabilità delle sinistre e dei moderati.

È una legge della fisica: non appena si produce un vuoto da qualche parte, qualcosa viene immediatamente a colmarlo.

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