In Aula Giulio Cesare in Campidoglio si è svolto il convegno ‘Tra storia e prospettiva – Vent’anni di Garante di Roma Capitale e dei Garanti territoriali delle persone private della libertà’ personale’. L’evento vuole celebrare i venti anni da quando la Regione Lazio approvò la prima legge istitutiva della prima autorita’ Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della liberta’ personale. Venti anni fa il sindaco di Roma nominava il primo Garante delle persone private della liberta’. Oggi, dopo vent’anni, quasi tutte le Regioni italiane hanno istituito una figura di garanzia delle persone a diverso titolo private della liberta’, come hanno fatto anche otto tra Province e Citta’ metropolitane e quasi sessanta Comuni. Da dieci anni, inoltre, esiste il Garante nazionale dei diritti delle persone private della liberta’ (istituito per decreto nel dicembre 2013), che assolve anche alle funzioni di Meccanismo nazionale di prevenzione alla luce del Protocollo aggiuntivo alla Convenzione delle Nazioni unite contro la tortura. I Garanti territoriali sono essenziali alla efficacia del sistema penitenziario: non solo come attori di prossimita’, che condividono con il Garante nazionale il monitoraggio delle condizioni di detenzione e l’onere di rispondere ai reclami e alle doglianze delle persone detenute, ma anche come “cani da guardia” delle responsabilita’ proprie degli Enti di cui sono espressione. Ed e’ questo il motivo per cui la sperimentazione dei Garanti territoriali delle persone private della liberta’ non e’ finita con l’istituzione del Garante nazionale, ma e’ andata integrandosi con essa, per aumentare il livello di garanzia delle persone private della liberta’ e l’accountability delle amministrazioni che vi sono deputate. Alle Regioni, alle Province e ai Comuni la responsabilita’ di assicurare indipendenza, autonomia ed efficienza dei Garanti da loro nominati; sui garanti ai Ministeri della giustizia e dell’Interno quella di aprirsi alla leale collaborazione istituzionale degli Enti e dei Garanti rappresentativi delle comunita’ territoriali per il perseguimento dei principi e dei fini costituzionali condivisi. Il processo che ha portato progressivamente a realizzare una rete di garanzia e tutela non giurisdizionale dei diritti delle persone private della liberta’ e’ partito nel 1997, quando l’associazione Antigone, grazie all’intuizione del suo attuale presidente, Patrizio Gonnella, propose l’istituzione di un “difensore civico per i detenuti”, poi diventato “garante” e sperimentato dai Comuni, dalle Province, dalle Regioni, fino ad arrivare all’istituzione del Garante nazionale.
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