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Gaza, Cnn: “Hamas non può identificare e rintracciare 40 ostaggi”

 

Hamas ha fatto sapere che, attualmente, non può identificare e rintracciare i 40 ostaggi che servono per attuare la prima parte del cessate il fuoco.

Lo ha reso noto la Cnn, citando un funzionario di Tel Aviv e una fonte vicina ai colloqui, facendo emergere la paura che possano essere stati uccisi più ostaggi di quelli attualmente noti.

Secondo l’accordo, nel corso di una pausa nei combattimenti della durata di 6 settimane, Hamas dovrebbe liberare 40 prigionieri, tra cui tutte le donne, anziani e persone malate, in cambio del rilascio di centinaia di palestinesi, attualmente rinchiusi nelle carceri israeliane.

Alcuni rapporti provenienti da Gaza riferiscono che tre figli del leader di Hamas Ismail Haniyeh sono stati uccisi durante un attacco israeliano. E’ quanto riferisce il quotidiano Haaretz. Per altri media, l’attacco sarebbe avvenuto contro un’auto, in cui c’erano anche i nipoti di Haniyeh, ma attualmente non ci sono conferme.

“La nostra libertà di operazioni a Gaza resta”. Così, secondo quanto riportano i media, il Ministro del Gabinetto di guerra Benny Gantz. “Siamo sulla via della vittoria e non ci fermeremo. Andremo a Rafah e ritorneremo a Khan Yunis”, ha continuato.

“Il malvagio regime di Israele, che ha commesso un errore attaccando i locali del consolato iraniano a Damasco, sarà sicuramente punito perché le sedi diplomatiche di Paesi di tutto il mondo sono considerate territorio di quei Paesi e l’attacco israeliano è stato in realtà un attacco contro il territorio iraniano”, ha riaffermato stamani la Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, nel corso della preghiera per il Ramadan, ripreso dalla Tv di Stato.

“Gli Stati occidentali, in particolare i governi tirannici e arroganti degli Stati Uniti e del Regno Unito, hanno sempre fornito qualsiasi tipo di sostegno e aiuto al regime usurpatore sionista, anche negli organismi internazionali. Anche questa volta hanno sostenuto il regime durante la guerra di Gaza e non hanno contribuito in modo pratico a porre fine alla catastrofe nell’enclave”, ha proseguito Khamenei.

“In effetti, fin dall’inizio della guerra a Gaza, gli occidentali hanno mostrato al mondo la natura malvagia della civiltà occidentale, che è contraria alla moralità”, ha aggiunto. “Hanno fallito nell’affrontare i gruppi di resistenza, quindi sono ricorsi all’uccisione di persone a Gaza, nonostante tutte le loro affermazioni di difensori dei diritti umani”, ha detto ancora Khamenei.

“Se l’Iran attacca dal suo territorio, Israele reagirà e attaccherà in Iran”, ha replicato, su X, il Ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz. In seguito, lo stesso Ministro, nel corso di un’intervista radiofonica, ha riaffermato che ‘l’Iran è la testa del serpente”.

Il portavoce dell’Esercito di Israele, intanto, ha riferito che le sirene degli allarmi anti razzi sono tornate a suonare in molte zone del Nord, lungo il confine con il Libano, anche a Kiryat Shmona.

Hamas ha rifiutato la proposta per una tregua a Gaza e per la liberazione degli ostaggi. Lo ha reso noto il Wall Street Journal, che riporta fonti dei mediatori dei colloqui, che si stanno svolgendo al Cairo, in Egitto. Le stesse fonti fanno sapere che i fondamentalisti palestinesi pubblicheranno la loro ‘road map’ per mettere fine al conflitto.

Stando al Wsj, il fatto che nella proposta non si menzioni la fine della guerra a Gaza impedisce ad Hamas di proseguire con le trattative.

Continua a salire, nel frattempo, il bilancio delle vittime: secondo quanto fa sapere il Ministero della Sanità di Gaza, citato da al-Jazeera, i morti sono 33.482, di cui 122 persone uccise nelle ultime 24 ore, mentre i feriti sono 76.049 (56 nelle ultime 24 ore).

Durante gli ultimi 3 giorni, 1.200 camion israeliani di aiuti umanitari sono stati fatti trasferire a Gaza dal Cogat, Ente israeliano di raccordo con i Territori palestinesi. E’ quanto ha fatto sapere lo stesso Ente, ripreso dai media.

“Attualmente 500 camion sono in attesa di entrare nella parte di Gaza di Kerem Shalom e aspettano di essere prelevati dalle agenzie dell’Onu”, ha contiuato il Cogat, attaccando le Nazioni Unite “perchè facciano il loro lavoro, si concentrino sulla distribuzione e smettano di incolpare Israele per i loro enormi fallimenti”.

Primapaginanews.it

aggiornamento la crisi mediorientale ore 14.10

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