di Giuliano Longo
Nonostante la buona volontà di alcuni cittadini georgiani che nel corso delle manifestazioni a Tbilisi contro il risultato elettorale, sventolavano ostentatamente bandiere ucraine ( e non è detto che non fossero proprio alcuni ucraini generosamente intervenuti alla manifestazione), ben difficilmente la capitale della Georgia diventerà il simbolo della rivolta come lo fu piazza Maidan a Kiev (nella foto).
L’opposizione e l’esito del voto rifiutato
Il risultato più apprezzabile dell’imponente manifestazione per ora è il riconteggio dei voti in 14 circoscrizioni e l’immancabile sostegno alla opposizione di Unione Europea e Stati Unti che comunque voti non ne portano, a quanto pare, ma sicuramente destabilizzazione.
Nè poteva essere altrimenti dopo il voto referendario in Moldavia sulla sua adesione alla UE che ha deluso la ossequiosa dipendete della Casa Bianca Ursula von der Leyen , ma soprattutto ha spaccato in due il paese come una mela, fifty fifty.
La presidente franco Georgiana ,Salomé Zourabishvili,,accanita filooccidentale (come quella moldava) , avrebbe dovuto calcolare meglio le capacità degli avversari e la possibilità di battere “sogno georgiano” (definito filorusso, ma in realtà realista) con un margine di voti di almeno il 10 12%.
Allora si che una rivolta di tipo Maidan sarebbe stata possibile, ma lei si è fermata al 38% con la sua eterogenea coalizione dove sono presenti anche forze neutraliste e non necessariamente antirusse, mentre si dubita che il parziale riconteggio del 14% delle schede cambi il risultato.
Il verdetto sulle elezioni da parte dell’UE viene tradizionalmente emesso dall’ODIHR(Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani) che è stato molto critico sui brogli e dall’OSCE che tuttavia non ha riscontrato violazioni gravi, anche se ha notato che la competizione si sia svolta in un clima di polarizzazione anche con scontri fisici.
Ma per l’Occidente la “frode russa” c’è stata perchè se non si vota secondo i desiderata delle “democrazie occidentali” la frode russa c’è sempre .
Le conseguenze internazionali del voto
Germania, Canada, Estonia, Italia non hanno riconosciuto l’esito del voto , ma la Francia è rimasta in silenzio.
All’incrocio di questi interessi e contraddizioni, la presidente “francese georgiana”,cittadina francese, già impiegata delle istituzioni di Bruxelles e, in generale, ex ambasciatrice francese in Georgia, era il candidato ideale della UE. Anzi, Bruxelles puntava su di lei sia per consolidare l’opposizione che per gestire la protesta, mentre la Francia ufficiale ancora tace.
Cosa succederà ora?
La Coalizione d’opposizione ha deciso di rifiutare i mandati parlamentari e i finanziamenti governativi, ma in futuro il Parlamento esprimerà comunque la fiducia al nuovo governo. E se la Presidente Zurabishvili non nominerà il nuovo primo ministro, dopo 2 giorni, sarà comunque considerato nominato secondo la costituzione georgiana, di qui la sua fretta di agitare la piazza. Ma fino a che punto?
Ecco perché era così importante per il Sogno Georgiano non solo ottenere il primo posto nella votazione, ma ottenere un risultato che gli consentisse sia la formazione di un gabinetto che un voto di fiducia nei suoi confronti.
Dopotutto, gli elettori dovranno prossimamente scegliere anche il presidente o confermate Zurabishvili e se Tbilisi e Batumi hanno votato per l’opposizione le province hanno votato per il “sogno georgiano”, quindi la signora rischia di rimanere senza lavoro, almeno in patria.
I rapporti diplomatici e internazionali con la Russia
Per quanto riguarda le relazioni diplomatiche con la Russia (che avrebbe interferito nelle elezioni) non ci saranno cambiamenti per molto tempo poichè l’antagonismo e il confronto sono una cosa, ma gli interessi sono un’altra.
In fondo “sogno georgiano” ha giocato la carta elettorale conducendo una campagna nello stile di “ vuoi diventare come l’Ucraina?”, cui la maggioranza degli eltetori ha risposto NO. Una infelice quanto breve guerra con la Russia l’hanno già avuta nel 2008, quanto basta…
Mosca ha certamente giocato al fianco dell’attuale capo del governo B. Ivanishvili che comunque si era già assicurato, anche dopo le elezioni, che Washington o Bruxelles non gli avrebbero ingiunto misure radicali come sanzioni e condanne varie, che di fatto, per ora, non sono venute.
Sia Mosca che Tbilisi hanno bisogno del silenzio al confine, ma il silenzio in quanto tale è più importante per la Russia, per non dirottare risorse verso sud, mentre Tbilisi, può concentrarsi sul progetto di “hub finanziario” dei Rothschild.(he tutto sommato pare non dispiaccia anche a Mosca).
L’importanza geopolitica del Caucaso
L’Azerbaigian e in parte la Turchiahanno grandi interessi sulla rotta caucasica e Ankara ha anche accesso ai fondi arabi . La Georgia non ha tali opportunità, ma il progetto dei porti e della città di Batumideve essere completato perché centrale nella strategia di quei due Paesi,.
Quindi, negli equilibri geopolitici attualmente pencolanti piccoli paesi come la Georgia e anche l’Armenia giocano un ruolo importante in quel trait d’union fra Europa e Asia che è il Caucaso..
Alla Russia impantanata in Ucraina, nonostante le denunce occidentali per il suo espansionismo, sarebbe sufficiente che Georgia e Armenia rimanessero almeno neutrali. In Moldavia è sufficiente la presenza russa nella secessionista Transinistria e la presenza di 800mila moldavi immigrati nella Federazione.
D’altra parte l’ingresso dei paesi ex comunisti dell’Europa Orientale venissero integrati nella UE( come fortemente volle l’allora presidente della UE Prodi) fu il cavallo di Troia per portare la Nato ai confini della Russia.
Gioco che l’occidente ha condotto in Ucraina ma che difficilmente potrà attuare anche a Tblisi a meno che si inventi un altro golpe, perché golpe fu, tipo piazza Maidan. In tal caso muoverebbe un altro pedone sulla scacchiera di un aperto conflitto in Europa (non in America si badi bene) contro la Russia.