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Gli attivisti M5S che hanno fatto ricorso e per ora hanno vinto: “Via chi ha distrutto il Movimento”

“Chiediamo il ripristino della democrazia interna, lasciando spazio agli iscritti e mettendo da parte i responsabili di questo sfacelo, i responsabili di questa distruzione del Movimento”. A spiegarlo alla Dire è Steven Hutchinson, uno dei tre attivisti 5 Stelle che hanno presentato ricorso contro le delibere dell’agosto 2021 di modifica dello statuto e di nomina di Giuseppe Conte come presidente del Movimento 5 StelleLe delibere sono sstate poi sospese in virtù di una decisione della settima sezione civile del Tribunale di Napoli.

“I responsabili della distruzione del Movimento? Sono Vito Crimi, tutta la classe dirigente, Grillo stesso ha le sue responsabilità. Grillo – ricorda Hutchinson – si era esposto pubblicamente, aveva messo sull’attenti il gruppo. I magnifici 7 andarono a Marina di Bibbona, c’erano anche Di Maio e Fico, e spingevano per modifiche allo statuto, ma in realtà hanno fallito perché, come certificato dal tribunale, erano illegittime”.

A nome dei ricorrenti, Hutchinson spiega che il gruppo è “felice per il ripristino della democrazia interna. Ma ci teniamo a precisare, come gruppo di ricorrenti e attivisti di Napoli che la responsabilità ricade non solo su Giuseppe Conte. È la classe dirigente che ha portato purtroppo a questo. In questi anni lo statuto era già stato modificato, avevamo uno statuto nuovo, ma con un colpo di spugna il capo politico reggente, Vito Crimi, ha indetto nove votazioni, modificando nuovamente lo statuto e facendo eleggere Conte presidente in maniera del illegittima, come sancito dal tribunale di Napoli”. “Per mesi – ricorda – abbiamo cercato di parlare con la dirigenza, il ricorso è stato l’ultima spiaggia. Ora si riparta dagli Stati generali”.

È stata finanziata con una raccolta fondi su una piattaforma di crowdfunding la ‘battaglia legale’ intrapresa dagli attivisti del Movimento 5 Stelle contro le due delibere di modifica dello statuto e di nomina di Giuseppe Conte come presidente M5S, sospese da un provvedimento del Tribunale di Napoli. Raccolti oltre 8mila euro di fondi per sostenere le spese legali, a fronte degli 11mila richiesti. “Le decisioni degli ultimi mesi sono illegittime“, questa le motivazioni dei ricorrenti. “La sospensione del diritto di voto degli iscritti per circa un anno quando si trattava di eleggere il nuovo capo politico – spiegano gli attivisti – e la neutralizzazione delle modifiche statutarie adottate nel febbraio del 2021 sulla scorta di quel momento autenticamente corale che sono stati gli Stati Generali, cancellati con un colpo di spugna, denunciano uno stato di sospensione della democrazia interna che paradossalmente, ma non troppo, ha avuto il suo clou nelle dinamiche e nelle imposizioni dell’ultimo mese, dinamiche e imposizioni che riteniamo fortemente viziate sotto il profilo di legittimità, sostanziale oltre che procedurale: nel merito oltre che nel metodo”.

“Stanchi di essere ostaggio di un gruppo che consente solo percorsi dettati dalle strategie del momento, volte a rafforzare i poteri di pochi a fronte dei sacrifici dei molti, e che ha addirittura rielaborato la semantica delle stelle del Movimento, affermiamo, qui ed ora, che non abbiamo assolutamente intenzione di abbassare la testa, intendiamo combattere e lo faremo, sia nella sede politica che quella giudiziaria”, queste le motivazioni per annunciare l’attivazione di uno “scudo della rete” che “servirà per difendere tutti insieme il vero Movimento 5 Stelle”.

aggiornamento M5S ore 14.49

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