Politica

Green Pass, farmacie sotto assedio per i tamponi. Impossibile accontentare tutti

Dopo l’entrata in vigore di venerdì 15 ottobre, inizia oggi la prima settimana di lavoro con il Green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro. I certificati scaricati nel nostro Paese sono stati più di cento milioni e lo “sprint” si è registrato proprio tra il 14 ed il16 ottobre, quando sono stati scaricati ben 2,5 milioni di Green pass. Di questi 1,8 milioni hanno riguardato i tamponi. Nel weekend le farmacie sono state infatti prese d’assalto e anche nella giornata di lunedì lo scenario è stato lo stesso con un vero e proprio assedio alle strutture in tutti i centri, piccoli e grandi. Con l’arrivo dell’obbligo di green pass – si legge sul il Giornale- le farmacie sono sottoposte ad un notevole stress, passando dai 300mila tamponi del 13 ottobre ai 600mila del giorno dopo, la vigilia delle nuove regole. Da Federfarma nei giorni scorsi erano arrivate rassicurazioni: “Al momento i tamponi non mancano”. Ma certo se il boom di richieste continuerà qualche difficoltà potrebbe esserci. In realtà si spera nell’effetto inverso sui tamponi, che nelle prossime settimane dovrebbero diminuire man mano che gli irriducibili si convinceranno a prenotare la prima dose. I farmacisti sono fiduciosi che avvenga. «Oggi sono in campo 10mila farmacie che fanno in media circa 20 tamponi a testa: questo numero può aumentare anche del 50%, così come può essere incrementato il numero di tamponi effettuati dai laboratori. È chiaro che se non aumenteranno i vaccinati, dei problemi per i test potrebbero presentarsi. Ma facciamo affidamento sul fatto che sempre più cittadini comprendano che la vaccinazione è sicura ed è l’unica strada per sconfiggere il Covid», spiega ai microfoni di Radio Anch’io il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli.
Del resto è soltanto grazie ai vaccini che riusciamo a vedere la fine del tunnel. L’Iss lo ha ribadito anche ieri, nel bollettino settimanale, che mantengono una protezione del 77,8% contro l’infezione, del 92,4% contro i ricoveri ordinari, del 94,8% contro il rischio di ricovero in terapia intensiva e del 94,3% contro il rischio di decesso. E secondo Francesco Le Foche, immunologo del Policlinico Umberto I, “quando tra poco si riuscirà ad arrivare all’88-91% di vaccinati si raggiungerà una copertura tale da poter garantire l’immunità per tutti”.

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