Ben 57 tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolosi, in 9 container destinati a diversi Paesi africani, sono state bloccate dai funzionari del reparto Antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Genova con i finanzieri del II Gruppo di Genova, nel corso di diverse operazioni condotte nel porto.
All’interno dei container (che avrebbero dovuto contenere effetti personali e masserizie) “coperti” da autoveicoli e da regolare materia edile, sono stati scoperti elettrodomestici e pneumatici fuori uso, estintori, bombole Gpl, batterie al piombo, pannelli solari e telefoni cellulari. I dieci responsabili, tutti di origine africana e domiciliati in provincie del Nord Italia, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per falsità ideologica, traffico illecito di rifiuti e violazioni al Testo Unico Ambientale.
I rifiuti intercettati sono stati immediatamente smaltiti ad opera di ditte specializzate e a spese degli stessi soggetti responsabili delle spedizioni illegali, ciò al fine di non gravare sull’erario pubblico.
L’operazione, denominata “Falso Riciclo” ha evidenziato come i rifiuti relativi ad apparecchiature elettriche ed elettroniche, vengono consegnati da diversi operatori economici, prevalentemente italiani, a piccoli gruppi organizzati di nordafricani, con il fine di eludere i previsti costi di gestione e smaltimento previsti dalla legge italiana.
Questi ultimi, privi di qualsiasi autorizzazione ambientale, stipano i rifiuti in container o furgoni, i quali vengono poi imbarcati su motonavi in partenza dal porto di Genova e diretti in Senegal, Nigeria, Burkina Faso e Ghana.