Politica

Guerra in Ucraina, Patuanelli: “Non esistono problemi alimentari per l’Italia”

 

“Non ritengo opportuno parlare di sovranità alimentare per il sistema agroalimentare italiano e colgo questa occasione per ribadire, ancora una volta, che a tutt’oggi non esistono allarmi alimentari per il nostro Paese“. Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole, lo dice svolgendo la sua informativa urgente sulla situazione in Ucraina nell’Aula della Camera.

“Il nostro tessuto agricolo non può fisicamente garantire l’autosufficienza di tutte le materie prime necessarie per le produzioni nazionali destinate al consumo interno e all’esportazione, quest’ultima, peraltro, in costante crescita”, spiega Patuanelli, “ritengo, inoltre, sia necessario evitare atteggiamenti come quelli inizialmente tenuti dall’Ungheria, che potrebbero compromettere il funzionamento del mercato unico comune, minando alla base uno dei capisaldi dell’Unione Europea”.

Al contrario, “credo debba essere avviata una seria riflessione sulla capacità di autoapprovvigionamento alimentare del nostro continente. La sovranità alimentare europea è possibile ed auspicabile- sottolinea il ministro- occorre però rivedere le politiche che, nel corso degli anni, hanno portato in Europa all’abbandono di alcune coltivazioni”. L’obiettivo “deve essere quello di assicurare che i raccolti all’interno dell’Unione Europea garantiscano gli approvvigionamenti necessari ai nostri produttori, senza ricorrere a Paesi terzi”, segnala il titolare del Mipaaf.

Oggi, l’Italia “importa oltre il 60% dei propri fabbisogni di frumento tenero e circa il 50% di mais e il mercato nazionale è largamente esposto alle turbative del mercato globale”, rileva Patuanelli, “a livello europeo, occorre verificare i meccanismi di distribuzione delle produzioni interne e intervenire sull’aumento della capacità produttiva dei Paesi membri per le colture più necessarie. A livello nazionale, è cruciale avviare una discussione per definire una quota minima di autoapprovvigionamento nazionale che consenta al settore agroalimentare di affrontare con maggiore tranquillità la sempre più frequente volatilità del mercato”.

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