La guerra di Putin

I 50 miliardi di euro stanziati dall’Unione Europea per l’Ucraina non bastano

 

Con i bisogni finanziari dell’Ucraina che crescono di giorno in giorno mentre la sua guerra con la Russia si trascina nel terzo anno, l’Occidente – e l’Europa in particolare– si trova ad affrontare la scomoda verità che i bisogni finanziari di Kiev cresceranno nei prossimi anni.

 

L’UE pensava di poter contare sugli Stati Unitiper mantenere l’Ucraina in vita, ma le difficoltà di stanziare i 60 miliardi di dollari di aiuti militari attraverso il Congresso, può essere un presagio di ciò che una presidenza di Donald Trumppotrebbe comportare, peggiorando le difficoltà di Kiev.

 

I 50 miliardidi euro dell’UE sono stati stanziati fino al 2027,ma ilFondo monetario internazionale stima che il deficit di finanziamento dell’Ucraina sia superiore a40 miliardi di dollarisolo quest’anno e se mancheranno gli aiuti il rischio di una inflazione galoppantesarà distruttivo per L’Ucraina .

 

La presidente della Commissione europeaUrsula von der Leyen ha dichiarato con entusiasmo, forse eccessivo che  “ciò significa stare al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario”, ma questi miliardi  provengono dal suo bilancio centrale e  incidono poco sui 1.074 trilioni di euro che l’Unione ha in cassa per  un periodo di sette anni e servono per tutto, dalle sovvenzioni agli agricoltori alla costruzione di strade.

 

La verità ce la dice laBanca Mondiale, secondo la quale il fabbisogno a lungo termine dell’Ucraina per la ricostruzione è di 411 miliardi di dollari. Di qui la drittata di smobilitare  i fondi russi  congelati soprattutto in Europa.

 

Secondo gli astuti  sostenitori, questo percorso offrirebbe garanzie a lungo termineall’Ucraina perché, a differenza dei contributi dal bilancio dell’UE, non richiede l’unanimità tra i 27 paesi del blocco per andare avanti, ma è  osteggiato da Germania, Francia e Italia,  preoccupati per le conseguenze legali e finanziarie e preoccupati per la reazione di Putin.

 

Il gruppo dei paesi industrializzati del G7 sta considerando una proposta più morbida per utilizzare questi beni come garanzia per prestiti bancariche possano finanziare la ricostruzione dell’Ucraina. Ciò consentirebbe all’UE di distribuire immediatamente denaro fresco a Kiev, senza distogliere risorse dalle priorità interne

Comunque vada a finire l’Ucraina  fa affidamento su prestiti e sovvenzioni occidentali per coprire le spese sociali, stipendi dei dipendenti pubblici, di operatori sanitari ed educativi.

 

Bruxelles e Washington sono stati i maggiori finanziatori dell’Ucraina, distribuendo rispettivamente 27,5 e 22,9 miliardi di euro tra l’inizio dell’invasione del Cremlino il 24 febbraio 2022 e la fine dello scorso anno. Quest’anno i finanziamenti previsti sembrano sufficienti, ma l’importo che l’UE donerà all’Ucraina da qui al 2027 potrebbe diminuire ogni anno.

 

Inoltre nel mese di dicembre, i capi di governo, tra cui i leader francese e italiano Emmanuel Macron e Giorgia Meloni,hanno insistito sul fatto che il sostegno all’Ucraina non poteva essere separato da finanziamenti aggiuntivi per le priorità nazionali come la migrazione.

 

Queste tensioni probabilmente  riapriranno la linea di frattura nell’UE tra coloro che sostengono che la Russia debba essere sconfitta e coloro che vogliono porre fine alla guerra, anche senza una vittoria ucraina e queste posizioni sono destinate a diventare più forti man mano che i conti aumentano.

 

Balthazar

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