Roma Capitale

I lavori del Consiglio Regionale del Lazio portano all’approvazione di sette mozioni

Il Consiglio regionale, ha approvato sette mozioni, sia di maggioranza che di opposizione.
In sintesi: mozione 617, con la quale si impegna la giunta a intervenire sul ministero della Salute per l’inserimento della sindrome di Sjögren nei Livelli essenziali di assistenza, come malattia rara; mozione 619, con la quale si chiede l’immediata soluzione dei problemi informatici del sistema Sirse, attraverso il quale si chiede l’accreditamento per i servizi educativi; mozione 625, che prevede l’impegno della Giunta a intervenire sui ministeri competenti per scongiugurare la chiusura dello stabilimento Leonardo Spa di Pomezia; mozione 626, che impegna la Giunta a istituire presso tutte le Asl percorsi per la medicina di genere Lgbtq+ e chiede di prevedere la rappresentanza delle associazioni Lgbtq+ nell’osservatorio per le pari opportunità; mozione 633: con la quale si chiede alla giunta di emettere un nuovo bando che preveda voucher per centri estivi per bambini e ragazzi, estesi anche ai minori provenienti dall’Ucraina; mozione 520: con la quale si chiede alla Giunta di valutare istituzione di un monumento naturale alla foce del Tevere e attivarsi insieme a Comune Fiumicino per realizzare, nella stessa zona, un’area didattico-naturalistica e  nuovi percorsi naturalisti didattici per le scuole di ogni ordine e grado; mozione 634, che chiede alla Giunta un tavolo istituzionale per la difesa dell’occupazione nella piattaforma logistica di Anagni.

 

 

 

 

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Il Pigneto è là dove da ormai più di un decennio si muove tanta della cultura underground della Capitale. Tra la Prenestina e la Casilina, vicinissimo a San Giovanni e Porta Maggiore e fino a via di Acqua Bullicante, il quartiere del V Municipio è stato set e teatro di scene memorabili del cinema italiano firmato, tra i tanti, da Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Pietro Germi, Vittorio De Sica e Pier Paolo Pasolini, quest’ultimo ricordato e celebrato anche dagli street artist. Nel tempo, che piaccia o no, il Pigneto da borgata è diventato quartiere di tendenza, per alcuni quello della ‘movida’. La verità è che si tratta di una realtà unica a Roma nata con i suoi abitanti, vecchi e nuovi, cittadini attivi che da una parte conservano storia e tradizioni e dall’altra ravvivano strade e vicoli. Nonostante la rigenerazione e la popolazione ‘resistente’ il quartiere è tornato ad alzare la voce. I problemi, ancora nel 2022, riguardano sicurezza e vivibilità con un ulteriore disagio – a causa dei lavori del vallo ferroviario – per mobilità e viabilità. Alla lista delle cose da sistemare si aggiungono anche i capitoli rifiuti, manutenzione e aree verdi. Il primo passo del comitato di quartiere, insieme a diverse associazioni attive sul territorio, si intitola ‘Il Pigneto insieme’ ed è una lettera appello rivolta alle istituzioni partita alla fine di gennaio. Nel documento inviato alla giunta del Municipio V e al Presidente Mauro Caliste, gli animatori dell’iniziativa chiedono “Un dialogo attivo e costruttivo che possa creare un confronto continuo” e ancora denunciano “Un senso di abbandono ed una trascuratezza degli spazi e della vita del quartiere da parte delle istituzioni, che hanno esasperato situazioni di disagio sociale con pesanti ripercussioni sulla qualità della vita di tutte e tutti. La situazione pandemica- sottolinea l’appello- ha accentuato le disuguaglianze sociali trasformandole in vere e proprie emergenze, non più rimandabili”. L’Agenzia Dire sta incontrando queste realtà di quartiere per capire e conoscere più da vicino come nasce e si muove la cittadinanza attiva. Al Pigneto nel 2017 è nata Nonna Roma, un’organizzazione di volontariato che ha preso vita nel circolo Arci Sparwasser da un gruppo di ragazzi e ragazze che hanno voluto realizzare un ‘banco del mutuo soccorso’, per provare a fornire risposte materiali alle condizioni precarie in cui vivono migliaia di persone nella nostra città. In quasi 5 anni, l’organizzazione è cresciuta e ha esteso il suo intervento ad altre zone dell’area metropolitana di Roma: nel I Municipio (quartiere Testaccio), nel IV municipio (quartieri Pietralata e Casal Bruciato), nel III Municipio (quartiere Tufello) e, in modalità itinerante, presso alcuni comuni della zona dei Castelli Romani, con base a Ciampino. Patrizio Aquila è il responsabile dell’Emporio Solidale di Nonna Roma in via Palmiro Togliatti: “La distribuzione alimentare è stata solo l’intro per poi aiutare le persone in altri servizi- ha raccontato all’Agenzia Dire- Dal 2020 abbiamo avuto un boom di richieste. La pandemia ha portato alla chiusura di negozi e attività, così abbiamo iniziato a distribuire per tutta Roma. Tutto il Pigneto si è mobilitato per dare un aiuto. L’emporio solidale ha un gruppo di utenti, circa 200 persone, che possono venire a fare la spesa da noi. Hanno dei punti che si ricaricano mensilmente”. Nell’emporio di Nonna Roma non ci sono solo generi alimentari, ma anche detersivi, prodotti per l’igiene personale, libri, abiti e giochi per i più piccoli. “C’è anche la sala dove gli informatici senza frontiere riparano i computer che vengono donati- ha spiegato ancora alla Dire Patrizio Aquila- Si tratta di un progetto nato in pandemia, perché molti bambini in DAD non avevano pc o le famiglie numerose avevano un solo tablet. Ancora oggi il servizio è attivo“. Patrizio era un vetrinista in un negozio nel centro di Roma, poco prima del lockdown ha scelto di cambiare vita ed è iniziata così la sua esperienza da volontario a Nonna Roma, un percorso che lo ha portato a formarsi anche nell’ambito della disabilità infantile. Oggi fa parte a tutti gli effetti dell’organizzazione di volontariato ed è il responsabile dell’emporio solidale. Nonna Roma collabora attivamente con gli Assessorati e i Servizi Sociali dei Municipi in cui opera, nella convinzione che la relazione di sussidiarietà tra associazioni e soggetti istituzionali non possa che migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini. L’organizzazione si pone come elemento necessario all’abbattimento dell’esclusione sociale attraverso la costituzione di una esperienza solidale e partecipativa. “Vogliamo fare rete e coalizione con altre esperienze che fanno del ‘mutualismo’ un punto decisivo del loro agire- spiega l’organizzazione sul sito nonnaroma.it- uno strumento sempre più necessario per resistere al presente, ed individuare nella società i nodi intorno ai quali si può sconfiggere la logica della competizione e sostituirla con quella della cooperazione, ma anche una condizione imprescindibile per poter sperare in un futuro migliore”. Dire

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