La guerra di Putin

I russi tentano la spallata e l’esercito ucraino respinge ben 75 assalti in 24 ore, ma la sorte di Bakhmut potrebbe essere ormai segnata

Le armate di Zelensky resistono dopo gli appelli del loro Presidente. L’esercito ucraino ha respinto oltre 75 assalti russi in cinque aree nell’ultimo giorno, lo scrive il Kyiv Independent riferendo il briefing del mattino dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine. Le forze russe stanno concentrando i loro sforzi nel condurre offensive verso Lyman, Bakhmut, Avdiivka, Mariinka e Shakhtarsk nell’Oblast di Donetsk. Va detto però che l’offensiva della famigerata compagnia di mercenari russi Wagner su Bakhmut potrebbe essere ormai al suo apice. Ne scrivono gli analisti dell’American Institute for the Study of War (ISW), a fronte di un panorama strategico sulla città fortezza ancora molto confuso, dove l’Ucraina non ha intenzione di allentare la difesa e ripiegare, mentre Mosca ha in serbo unità di truppe aviotrasportate e meccanizzate dell’esercito russo.
Tuttavia in questo frangente, secondo ISW, le forze ucraine hanno probabilmente più opportunità per riprendere l’iniziativa. ISW osserva che nell’ultima settimana i russi hanno ottenuto solo un minimo successo tattico lungo la linea del fronte nella regione di Lugansk. Intanto fonti militari ucraine stanno notando una diminuzione del numero di attacchi dentro e intorno a Bakhmut, soprattutto negli ultimi giorni: la perdita di uomini, artiglieria ed equipaggiamento nelle battaglie per la città-fortezza limiterà sicuramente la capacità dei “wagneriani” di completare il fitto accerchiamento della città o di conquistare territori significativi nelle battaglie per le aree urbane, spiega ISW. Quindi, secondo gli analisti, le truppe russe dovranno probabilmente usare riserve significative per impedire il fallimento. E ISW ritiene che sia possibile che i russi abbiano successo, poiché hanno reggimenti aviotrasportati nelle vicinanze di Bakhmut, che non sono ancora coinvolti nelle ostilità. I mercenari della Wagner sono stati usati come “carne da cannone” per 8 mesi, ma ora potrebbero essere rinforzati da unità di truppe aviotrasportate e meccanizzate dell’esercito russo. L’8 marzo, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha suggerito che Bakhmut potrebbe essere completamente presa a breve, ma ciò non significherà necessariamente una svolta nella guerra. Tuttavia il comandante delle forze di terra ucraine Oleksandr Syrskyi ha affermato che l’importanza di tenere Bakhmut sta solo aumentando e che se viene presa, i russi “avranno le mani libere” e potranno lanciare “un’offensiva su larga scala con l’uso di unità dell’esercito e aviotrasportate”. Martedì 14 marzo, il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha tenuto un’altra riunione, durante la quale l’alta dirigenza militare e politica dell’Ucraina ha sostenuto congiuntamente che Bakhmut va tenuta.

aggiornamento la Guerra di Putin ore 14.54

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