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“Il low cost? Una scelta intelligente” L’inflazione cambia i criteri di spesa

Pesano sempre di più sulle tasche dei consumatori le forti pressioni inflazionistiche mentre crescono le aspettative verso l’alta gamma e pure verso il low cost, che da scelta obbligata per pochi diventa una “scelta intelligente” per molti. E’ quanto emerge da una ricerca dell’Osservatorio Findomestic che, in collaborazione con Eumetra, ha analizzato le strategie di consumo messe in atto dalle famiglie per fronteggiare la crisi. In particolare, si ricerca il “basso prezzo” soprattutto quando si tratta di acquistare abbigliamento (48 per cento degli intervistati per il “low cost” contro il 16 per cento per l’alta gamma), viaggi e piccoli elettrodomestici, mentre si tende ad acquistare prodotti di “alta gamma” per alimentari (41 per cento di preferenze contro 20 per cento “low cost”), grandi elettrodomestici, tecnologia e auto. Se nell’idea dei consumatori il valore dell’alta gamma si esprime attraverso la qualità (55 per cento delle risposte), la marca (33) e l’attenzione al tema della sostenibilità (25), le cose cambiano se si guarda alle aspettative. Dall’alta gamma 9 intervistati su 10 pretendono soprattutto durevolezza e solidità. Sono soprattutto queste caratteristiche, unitamente alla presenza di servizi correlati come assistenza e garanzia, a giustificare, secondo i consumatori, il prezzo superiore di questi beni. Anche l’elemento brand concorre in tal senso, ma “solo” per 6 consumatori su 10. Segno di come “marca” non sia sempre e necessariamente sinonimo di “qualità”. Del resto, si tratta del primo elemento a cui rinuncerebbe il 70 per cento dei consumatori per spendere meno e prendere in considerazione l’acquisto di un bene low cost. Ma anche per questa tipologia di offerta ci si aspetta di più rispetto al passato: se quasi 7 su 10, pur di risparmiare, sono disposti ad acquistare un bene essenziale, standard, anche se prodotto in Paesi che non sempre sono considerati sinonimo di qualità, sono, invece, la minoranza coloro che sono disposti a scendere a compromessi su elementi quali l’ecologia, la salubrità e le garanzie. Anche perché oggi chi giudica il low cost è molto più scevro da pregiudizi rispetto al passato: pochi gli attribuiscono una scarsa qualità (il 27 per cento) e lo ritengono una scelta svilente, di cui vergognarsi (36 per cento). Al contrario per il 64 per cento si tratta di una scelta smart per tutti, anche per le famiglie benestanti.

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