Politica

Il Procuratore Cantone sui dossieraggi: “Numeri mostruosi. Scaricati 33.258 file”. Melillo (Procuratore antimafia): “Fatti di estrema gravità, ma evitare strumentalizzazioni”

 

“I numeri sono molto piu preoccupanti di quelli che sono emersi: si tratta di numeri inquietanti, davvero mostruosi”. Lo ha detto il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone (nella foto), in audizione davanti all’antimafia. Il tenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano – ha aggiunto Cantone ha “scaricato 33.528 file dalla banca dari della Dna” . “Un numero enorme di dati”, ha rilevato Cantone che pone l’interrogativo: tutte queste informazione e questi dati “che fine hanno fatto?” .

“Credo ci sia l’esigenza di ripristinare la verità sui fatti che sono stati detti in questa fase, alcuni riportati in modo generico non avendo conosciuto gli atti, e per intervenire a tutela di un’istituzione sacra come la procura nazionale”. Così continua il Procuratore  Cantone.  “Non mi occupo di bolle di sapone. E chi parla di bolle di sapone ne risponderà nelle sedi giuste. Esiste un limite a tutto, se non si conoscono gli atti non si può esprime giudizio”, ha poi detto. Inoltre per Cantone “c’è l’esigenza di una serie di strumenti come delle infrastrutture telematiche giudiziarie e vorrei ricordarlo in un momento nel quale con grandissima fatica ci stiamo avviando al processo telematico”.  Poi il procuratore nazionale antimafia Melillo, ascoltato anche lui dalla Commissione parlamentare::“La richiesta di convocazione nasce anche da un esigenza dell’interesse pubblico a un’informazione completa, che eviti letture strumentali o insinuazioni. Ho chiesto di essere ascoltato affinché vengano colti i fatti e i problemi, e per allontanare il pericolo di disinformazione, di speculazione e di letture strumentali di vicende che riguardano delicate funzioni statuali”, ha spiegato. “Per tacere delle punte di scomposta polemica – ha detto ancora Melillo – che sembrano mirare non ad analizzare la realtà e contribuire alla sua comprensione e all’avanzamento degli equilibri del sistema, ma ad incrinare l’immagine dell’ufficio e a delegittimare l’idea di istituzioni neutrali come la Procura nazionale antimafia e magari anche la Banca d’Italia”. Comunque “il nostro sistema antiriciclaggio è visto con ammirazione da tutto il mondo”.

“Tutto ciò non toglie nulla alla gravità delle cose in corso di individuazione nell’inchiesta del collega Cantone, che è estrema. Ma è estrema anche la complessità dell’uso delle banche dati nelle quali confluiscono queste e non meno delicate informazioni che è necessario raccogliere a fini di prevenzione e repressione dei reati”. Lo ha detto Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, nel corso della audizione in Commissione parlamentare antimafia. Comunque “le Sos sono strumenti delicatissimi e importantissimi. Contengono dati, notizie, informazioni in grado di profilare chiunque, e rivelare la natura delle nostre relazioni sociali”. Per questo serve “il massimo rigore nelle procedure di accesso e di controllo successivo”.

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