Esteri

  Il riarmo dei Paesi G7 potrebbe costare 10mila miliardi di dollari in tre anni

 

di Giuliano Longo

 

“La nuova era di riarmo globale”esplosa sull’onda delle crisi internazionali costerà somme esorbitanti ai Paesi occidentali, e costringerà i lgoverni a scelte difficilissime in un contesto già segnato da acute difficoltà finanziarie, soprattutto in Europa.

 

Lo scrive l’agenzia d’informazione economica “Bloomberg”,secondo cui il contenimento delle minacce militari di Russia e Cina potrebbe costate ai Paesi del G7 ben 10mila miliardi di dollari in tre anni:una somma quasi doppia  dei  2.200 miliardi di dollari spesi solo nel 2023  per la difesa.

 

Secondo “Bloomberg”, a dispetto della soddisfazione espressa dai leader occidentali per l’aumento dei bilanci della difesa verso l’obiettivo del 2% del Pilraccomandato dalla Nato, “diversi funzionari responsabili della sicurezza” affermano che in un prossimo futuro la spesa militare dovrà tornare ai livelli della Guerra fredda, raggiungendo e superando il 4 per cento del Pil.

Secondo l’Istituto internazionale di studi strategici (IISS),è prevedibile che il budget per gli armamenti (e il conseguente impatto sull’ambiente e sul clima) aumenti ulteriormente nel 2024, in seguito al prolungarsi  conflitto ucraino, giunt al terzo anno, e all’incertezza globale diffusasi dal Medioriente.

Bastian Giegerich, direttore generale del tink tank di ricerca, ha descritto l’aumento quasi a doppia cifra come un riflesso di «un panorama della sicurezza in deterioramento».

Nel complesso, gli Stati Unitirimangono di gran lunga il paese che spende di più nel settore militare, con un budget di 905,5 miliardi di dollari nel 2023, superiore a quello di tutti i 15 Paesi del Mondo, messi insieme, tra cui la Cina che è al secondo posto con 219,5 miliardi di dollari e laRussia al terzo posto.

La Gran Bretagna è al quinto postoa livello globale, nonostante le recenti preoccupazioni sullo stato dei finanziamenti al suo esercito di combattere una grande guerra, davanti alla Germania, al settimo posto, e alla Francia, all’ottavo.

Tutti i paesi membri della NATO in Europa, dal 2014 ad oggi hanno speso il 32% in più per la difesa, anche se solo 10 di loro spendono più del 2% del Pil, secondo i dati dell’Alleanza atlantica.

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